Il danno e la beffa

La truffa del pellet a prezzo stracciato fatta "clonando" i siti di tre aziende

Un portale e-commerce farlocco utilizzando recapiti di ditte bergamasche vere. Le quali sono state subissate di insulti

La truffa del pellet a prezzo stracciato fatta "clonando" i siti di tre aziende
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Hanno “clonato” il nome di attività reali, aperto un sito di commercio elettronico con i loro riferimenti, gabbato gli ignari clienti e i cocci sono rimasti ai malcapitati. «È una truffa molto ben congegnata quella della vendita dei pellet attraverso il sito internet www.edilvavassori.eu» dice il presidente dell’Unione Bergamasca Consumatori, Giovanni Cotti, che con la sua associazione si sta muovendo per vie legali. Da un paio di mesi riceve una valanga di segnalazioni. Tutte persone che hanno acquistato da quel sito online, pagando fior di quattrini, senza mai ricevere merce alcuna. Il telefono dell’associazione, in via Tasso a Bergamo, suona in continuazione. Segno che i raggirati potrebbero essere davvero tanti.

«Sì perché quel sito di e-commerce, che promette prezzi mirabolanti per pallet e legna, in realtà è farlocco» spiega Cotti. A prima vista, si direbbe curato. Foto accattivanti, colori tenui, disposizione chiara. Promette prodotti certificati, garanzie e offerte speciali. Spedizione gratuita, sempre. E soprattutto prezzi stracciati. A un’analisi approfondita, contiene errori ortografici che fan nascere più di un sospetto. Purtroppo però in molti, forse attirati dall’affare, hanno abboccato. Anche perché, i riferimenti di fondo pagina sono reali. Nomi praticamente identici a quelli di attività vere. Indirizzi esistenti. E vallo a immaginare che i numeri di telefono non corrispondano.

Così, gli inconsapevoli clienti hanno comprato, pagando al contatto WhatsApp indicato (oggi il numero è stato rimosso), oppure attraverso i numeri di telefono segnati (che adesso risultano scollegati). «I truffatori - dice Cotti - hanno praticamente copiato i nomi di attività commerciali vere. Hanno aggiunto l’indirizzo di un’azienda reale, per dare una sensazione di affidabilità ai clienti. E infine hanno chiesto, attraverso WhatsApp, versamenti da un paio di centinaia di euro a botta. Una volta incassato, sono scomparsi. E i clienti ovviamente non hanno ricevuto la merce».

Ma non è finita. Perché poi le conseguenze sono ricadute sui poveri “clonati”. Ovvero quelli a cui il sito truffaldinamente si rifà. Nella fattispecie tre aziende reali di Scanzorosciate, Antegnate e Pognano, che della vicenda non sapevano nulla. Ma sulle quali sono piovuti (e continuano a piovere) gli improperi di mezza Italia. Da Bergamo. Ma anche dalla Calabria, dalla Sicilia, persino dalla Sardegna.

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