La Zanzara punzecchia il Bocia Lui capisce l'antifona e mette giù
Era solo questione di tempo. Impossibile pensare che il programma di attualità più irriverente dell'intero panorama radiofonico (e non soltanto) italiano non si occupasse di un personaggi tanto controverso che, dalle cronache orobiche, negli ultimi giorni è salito alla ribalta nazionale, siamo certi suo malgrado. Stiamo parlando di Claudio Galimberti, alias il Bocia, e de La Zanzara di Radio 24. Il capo ultrà atalantino, infatti, ormai da giorni viene tempestato di telefonate dai più svariati giornalisti nostrani, intenzionati a chiedergli numi circa la sua "ospitata" in quel del Senato. Ed è, francamente, difficile dare torto a tutti loro: è quantomeno strano che un soggetto, che davanti alla legge risulta essere un pluripregiudicato sottoposto addirittura alla drastica misura della sorveglianza speciale, venga invitato in Parlamento. Strano e nulla più, però. Perché il Bocia, visto che l'hanno invitato, ha fatto bene ad andare ed esporre la propria idea, condivisibile o meno che sia.
[Giuseppe Cruciani e David Parenzo de La Zanzara]
La Zanzara, dunque, nel suo pieno stile, ha tentato di punzecchiare il tifoso nerazzurro nella puntata andata in onda nel tardo pomeriggio di venerdì 8 aprile. Giuseppe Cruciani, padrone di casa e volto noto della tv, non ha mai nascosto il proprio punto di vista sugli ultrà: meglio gli stadi vuoti piuttosto che in mano a loro, ha affermato in più di un'occasione. Al suo fianco David Parenzo, spalla radiofonica di Cruciani e dichiaratamente disinteressato al calcio e a tutto ciò che circonda quel mondo. Difficile pensare, dati i presupposti, che il loro intento fosse quello di fare due chiacchiere in amicizia con il Bocia. Il quale, però, ne è uscito discretamente. Sotto la cinica scure de La Zanzara, infatti, negli anni sono caduti in tanti: politici e intellettuali, grandi imprenditori e monsignori. Il Bocia, invece, ha saputo controbattere e, nel momento dell'"attacco", mettere giù il telefono. Qui sotto trovate l'audio dell'intera puntata. A partire dal minuto 57' (fino al minuto 68' circa) potete ascoltare lo scambio di battute Zanzara-Bocia.
In pieno stile Bocia, il capo ultrà non si è nascosto dietro a un dito. Non ha rinnegato il suo passato e i suoi errori e non ha temuto il confronto. Dopo aver spiegato a Cruciani il motivo per cui non ama particolarmente (eufemismo) la trasmissione calcistica (altro eufemismo) di Italia 1 Tiki Taka a cui il conduttore radiofonico è spesso ospite («il conduttore (Pardo, ndr) è un leccac**o. Però ci sono belle f***e»), il Bocia spiega di aver ricevuto molti attestati di stima da parte di diverse persone durante la sua trasferta capitolina in quel del Senato. Nonostante i due conduttori tentino di farlo cadere in fallo utilizzando l'ironia (più volte Parenzo lo chiama «professor Bocia»), il Bocia si limita ad esporre il proprio punto di vista. E quando gli chiedono se non ritenga strano che un soggetto come lui sia stato invitato al Senato per tenere una «lectio magistralis» sulla sicurezza negli stadi, ribatte domandando: «Perché, l'Italia è un Paese normale?». Successivamente, incalzato dalla classica irriverenza che ha reso La Zanzara un programma di successo, il Bocia non ci sta più e piuttosto che andare allo scontro verbale con i due conduttori preferisce abbassare la cornetta. Nonostante Cruciani e Parenzo tentino di parlare con lui altre due volte, capita l'antifona, il Bocia, evidentemente infastidito, riesce a contenersi e a evitare la fastidiosa puntura. Come? Mettendo nuovamente giù il telefono. La cosa più saggia da fare, in certi casi.