Cosa dice il nuovo protocollo

L'abolizione della tessera del tifoso spiegata bene (avverrà in 3 anni)

L'abolizione della tessera del tifoso spiegata bene (avverrà in 3 anni)
Pubblicato:
Aggiornato:

Svolta nel mondo del calcio: la tessera del tifoso verrà (progressivamente) abolita e le istituzioni si impegnano a sostenere nuove politiche a favore del miglioramento degli stadi. Venerdì pomeriggio, a Roma, sarà presentato un protocollo d’intesa siglato dal Ministero dell’Interno, dai vertici dello sport e del calcio italiano e dagli organi di sicurezza, che ha l’obiettivo di fornire alcune linee guida che permettano di riportare i tifosi allo stadio. Il calcio dev’essere visto con passione, divertimento e partecipazione; la tessera del tifoso introdotta nel 2009 dall'allora ministro dell'Interno del Governo Berlusconi Roberto Maroni ha, invece, progressivamente allontanato le famiglie e i tifosi comuni dagli impianti a causa di una serie di limitazioni molto stringenti. Con questo nuovo protocollo d’intesa, l'obiettivo è invertire nettamente la tendenza.

 

 

I motivi del cambio di rotta. Secondo alcune indiscrezioni, dietro a questo importante cambio di rotta ci sarebbe la presa di coscienza che la situazione riguardante gli stadi italiani sia molto complicata. I fatti del 2007, quando a Catania venne ucciso l’ispettore Raciti, diedero il là a una serie di misure eccessivamente sbilanciate verso il controllo e il contenimento che, dieci anni dopo, risultano estremamente pesanti per chi vuole accedere ai sistemi di ticketing. Le difficoltà nell’acquisto dei biglietti e l’organizzazione degli steward e degli impianti, hanno causato un progressivo allontanamento dagli stadi delle famiglie. Il Ministero dell’Interno ha dato incarico all’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, insieme alla FIGC, di valutare e promuovere un rinnovato modello di gestione che consenta il recupero della dimensione sociale del calcio, il ritorno delle famiglie e il contenimento dei costi sociali (a tutti i livelli) a favore dello spettacolo. I dati relativi agli ultimi anni attestano sul quindici per cento la percentuale delle gare a rischio rispetto al totale di quelle giocate; la volontà è quella di promuovere una sicurezza partecipata con importanti variazioni su base triennale.

Cosa cambia per i tifosi. In attesa della versione definitiva del protocollo, si è saputo che il progetto sarà articolato su base triennale con una logica improntata ad una «ammissione con eccezioni» piuttosto che al «divieto con eccezioni». Dunque via libera all’inclusione al posto dell’esclusione. I punti centrali che riguardano i tifosi sono la semplificazione del sistema di ticketing con la revisione della tessera del tifoso e la responsabilizzazione delle società sportive, la riduzione delle barriere all’interno degli stadi e la revisione dell’attività degli steward. Essendo già avviate le campagne abbonamenti della stagione 2017/2018, le novità più importanti ci saranno a partire dal 2018/2019 e si andrà verso l’abolizione della tessera del tifoso, l’acquisto libero degli abbonamenti, la cancellazione dei voucher e l’abrogazione dell’iniziativa “invita un amico allo stadio”. Già a partire dal campionato 2017/2018, però, i biglietti potranno liberamente essere acquistati fuori dallo stadio (tranne che per il settore ospiti) e verranno anche abolite le logiche relative alla Regione di provenienza di un tifoso. Un tifoso lombardo, ad esempio, potrà acquistare un biglietto qualsiasi del San Paolo di Napoli (ad eccezione del settore ospiti), mentre un tifoso toscano della Dea, per la stessa partita, potrà accedere anche al settore ospiti. Tutto questo vale salvo specifiche limitazioni dell’Osservatorio per le partite a rischio, limitazioni che potranno essere legate alla incedibilità dei posti, collocamento degli ospiti solo nello specifico settore ed eventuali restrizioni per i tifosi locali.

 

 

Il ruolo delle società e la responsabilizzazione. Alle società di calcio viene richiesta una maggiore partecipazione con l’implementazione del servizio di SLO (Support Liason Officer) e l’introduzione di un codice etico che non sarà obbligatorio ma opzionale. Sostanzialmente, potranno essere previste carte di fidelizzazione con particolari condizioni di contratto, il mancato rispetto delle regole potrà portare alla sospensione temporanea del titolo di accesso allo stadio ma questo non rappresenterà più un obbligo di legge. All’interno degli stadi sarà possibile introdurre megafoni e tamburi ma è prevista una disciplina simile a quella già in atto per gli striscioni: il referente dovrà essere comunicato al GOS (Gruppo Operativo di Sicurezza), che provvederà a far modificare i regolamenti d’uso degli stadi. Dal 2018/2019 viene richiesto anche di aumentare il peso specifico degli SLO, che dovranno diventare veri e propri uffici o dipartimenti con la riorganizzazione degli steward a favore dell’accoglienza e della fruibilità degli stadi. Il progetto è di quelli importanti e nei prossimi mesi sarà da valutare a fondo sotto ogni aspetto, anche normativo (il quadro legislativo attuale sarà rivisto dal Ministero con l’obiettivo comunque di favorire il riavvicinamento dei tifosi allo stadio, continuando a combattere gli episodi di violenza responsabilizzando le società), ma è innegabile come a livello centrale ci sia una piena presa di coscienza di come la tessera del tifoso, con tutte le limitazioni collegate, sia uno strumento ormai superato e che per il rilancio del calcio italiano sia necessario lavorare con grande cooperazione a tutti i livelli.

Seguici sui nostri canali