Il commiato

L'addio ad Andrea Bugali, morto a 52 anni per un malore: mercoledì i funerali in paese

L'imprenditore è stato male domenica scorsa, a nulla sono serviti i tentativi dei sanitari di rianimarlo. Il ricordo dei concittadini

L'addio ad Andrea Bugali, morto a 52 anni per un malore: mercoledì i funerali in paese
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Un malore non ha lasciato scampo nella giornata di domenica 23 luglio a Andrea Bugali, imprenditore 52enne di Calcio. Nonostante l'arrivo dei soccorsi e il tentativo dei santari di rianimarlo, infatti, non c'è stato nulla da fare e ne hanno dovuto constatare il decesso. A riportare la vicenda sono i colleghi di PrimaTreviglio.

Vani i tentativi di rianimarlo

Il pomeriggio di quel giorno  era sceso in paese anche l'elisoccorso per cercare di salvare la vita all’uomo, ma la corsa all’ospedale in ambulanza e i tentativi di riportarlo indietro sono stati vani. La salma è rientrata ieri nel tardo pomeriggio, alle 17 e le campane della chiesa parrocchiale di san Vittore hanno annunciato il suo arrivo suonando per il defunto. I funerali si terranno nella mattinata di mercoledì 26 luglio.

Chi era l'imprenditore

Andrea era molto conosciuto e benvoluto a Calcio: insieme a suo fratello Attilio gestiva un'impresa di famiglia, la "Falegnameria Brugali", ma erano conosciuti anche per l’attività commerciale che i genitori di Andrea avevano gestito tra gli anni ottanta e novanta: un negozio di alimentari nella zona di accesso del paese, al confine con Covo, ora rotonda delle cinque vie. Oltre che per la sua professione, era conosciuto anche per quella sportiva: praticava infatti da anni karate, nella scuola del maestro calcense Giuseppe Orisio, la "Ten Shin Kan".

Tanta la commozione in paese dopo che la notizia della scomparsa si è diffusa: tra i primi a ricordarlo l’ex vice sindaca Giovanna Pagliarini: «Un altro giovane uomo all' improvviso ci lascia, un altro malore che non lascia scampo - ha scritto -. Riposa in pace Andrea, ora resta il ricordo di te e di tua mamma Sandra dietro al bancone del negozio, quando giovanissimo eri sempre a disposizione dei tuoi genitori, già dall'ora dimostravi di essere una bella persona. Le mie più sincere condoglianze alla famiglia e al fratello Attilio».

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