L'addio di Mozzanica a Christian Chessa: «Ci ha ricordato la fragilità della vita»
C'era tutto il paese ieri pomeriggio, domenica 15 ottobre, per l'ultimo saluto al 23enne morto in un incidente in moto a Treviglio
Folla ieri pomeriggio, domenica 15 ottobre, a Mozzanica ai funerali di Christian Chessa, il 23enne scomparso giovedì in seguito a un tremendo incidente in moto sulla rotonda del "Superotto" a Treviglio.
Addio al 23enne Christian Chessa
Alle 15 il corteo funebre ha raggiunto la chiesa parrocchiale di Mozzanica partendo dall'abitazione del 23enne, in vicolo Marconi. Un fiume di persone commosse, la mamma Simona con Davide, il papà Pasqualino, la nonna, tanti parenti e ancor più amici, i colleghi della Same di Treviglio. La chiesa, gremita, non è riuscita ad accogliere tutti. Sul sagrato sono rimasti tanti amici stretti negli abbracci e nelle lacrime.
A celebrare le esequie don Bruno Galetti che ha esortato tutti a non dimenticare anche se la mancanza di Christian resterà "una ferita incancellabile nel cuore".
Tante domande sulle responsabilità
"Oggi abbiamo tante domande su cosa sia accaduto, se ci siano o meno responsabilità dirette o indirette - ha esordito il parroco - ma se anche ci fosse una risposta esauriente a queste tante domande sfiorirebbe solo il mistero, ma non sarebbe abbastanza perché sappiamo che nessuno ci darà indietro Christian, resta la consapevolezza che lui non c'è, che non si può tornare indietro e non è possibile scrivere in un altro modo gli eventi".
Poi si rivolge ai famigliari, agli amici spronandoli a non perdere la voglia di vivere.
"Come può essere possibile per noi vivere un evento così tragico senza perdere l'amore per la vita? - si è interrogato don Bruno - Non è questa ferita troppo forte per il nostro equilibrio emotivo? Verrebbe voglia solo di piangere. Eppure dobbiamo trovare qualche parola per esprimere quello che è avvenuto, solo così non verremo sommersi dall'angoscia e potremo alimentare la speranza".
"La vita umana è fragile"
Don Bruno ha poi ricordato a tutti l'importanza della memoria e quanto sia preziosa la vita.
"Non possiamo negare lo sconcerto - ha concluso - Una volta di più ci siamo accorti di quanto sia fragile la vita e quanto basti poco per perdere quel dono prezioso, per interrompere questa straordinaria avventura fatta di sogni, sentimenti e anche errori. Per un attimo toglie persino la capacità di pensare. Quello che è successo a Christian resterà una ferita incancellabile nel cuore, ma ciò che è più importante è non dimenticare, ma preservare nel tempo la sua memoria".