Un ladro entra in casa all’alba e loro gli danno da mangiare
Si trovano il ladro in casa, lo acchiappano e lo tengono con loro fino all’arrivo dei carabinieri: «Aveva fame e gli abbiamo dato da mangiare». Una storia incredibile quella che è avvenuta martedì mattina 21 ottobre alle 6 a Palazzo Pignano (Cremona), in via Roma, dove i protagonisti sono il macellaio del paese Giovanni Reduzzi, 71 anni, sua moglie Piera, di 69, e un ladruncolo del Cremasco, noto per i furti di questo genere, che è stato beccato con le mani nel sacco. Ma partiamo dall’inizio. «Erano le sei del mattino e stavo uscendo di casa per recarmi nel negozio che si trova proprio sotto al mio appartamento - ha raccontato Reduzzi - Ho intravisto un’ombra sulle scale di casa, dopo aver aperto l’esercizio e ho notato la porta d’ingresso di casa mia spalancata. Ho chiesto a mia moglie perché l’avesse lasciata aperta ma lei mi ha detto di averla chiusa. Sono andato a controllare e poco prima di salire le scale ho visto una persona, un ragazzo, che le scendeva di tutta fretta con in mano un portafogli. Ho capito che era un ladro e l’ho afferrato per la sciarpa che indossava, bloccandolo contro il muro. Poi mia moglie è venuta in soccorso e l’ha spinto per terra». «L’ho bloccato mettendomi sopra di lui, con le mani sul petto e gli impedivo di muoversi - ha raccontato invece la donna - Si è dimenato per un po’, poi non ce l’ha fatta proprio più e si è immobilizzato al suolo: era messo molto male, gli sanguinava una gamba, era pieno di tagli e spaventato. Io ero molto arrabbiata invece, aveva preso il mio portafogli. Prima mi ha supplicato di non chiamare i carabinieri e di non denunciarlo, ma gli ho detto che se fosse rimasto a casa sua tutto questo non sarebbe successo, poi, siccome io e mio marito eravamo tutti e due molto agitati. Abbiamo chiamato i carabinieri di Pandino e nel mentre mi ha detto che aveva molta fame, per questo mi voleva rubare i soldi. Mi si è stretto il cuore e, nonostante la rabbia, mentre aspettavamo i carabinieri, ho chiesto a mio marito di andare a prendere un panino e sempre steso per terra, l’ha mangiato. Mi ha anche chiesto di non toccarlo perché era infetto».
«Perché qualcuno non lo cura?». I due hanno atteso l’arrivo dei militari che una volta sul posto hanno chiamato anche l’ambulanza per soccorrere il ladro, che per tutto il tempo è rimasto steso sul pavimento. «L’hanno visitato e poi l’hanno portato in caserma a Pandino - ha continuato Reduzzi - Sia io che mia moglie eravamo molto scossi: chiamavamo aiuto, ma nessuno ci rispondeva o è venuto a soccorrerci, abbiamo dovuto fare tutto da soli. Assurdo. Quando sono andato a sporgere denuncia l’ho trovato lì, mi ha rivolto un sorriso beffardo. I carabinieri invece sono stati molto gentili. Solamente qualche ora dopo, da voci di paese, abbiamo saputo che è una persona avvezza a questo tipo di attività ed è messo veramente male, con problemi di droga. Ma dove sono le istituzioni per una persona che si è ridotta in questo stato? Perché non lo accudiscono, non lo curano, non lo ricoverano? Non può continuare a vivere così, in libertà. Ci siamo spaventati veramente tanto e lo siamo ancora, non vogliamo più vederlo». Il criminale è stato rimesso poi in stato di libertà la mattina stessa.