L'aeroporto di Olbia rifà la pista. Lavori alla LSE di Pontirolo
di Ezio Pellegrini
Il Costa Smeralda, l’aeroporto di Olbia, da lunedì 3 febbraio è chiuso. E rimarrà senza voli fino al 13 marzo prossmo. Quaranta giorni di chiusura, perché la pista dello scalo di Olbia si allunga di 300 metri che si aggiungeranno agli attuali 2.445 metri. I lavori per l’allungamento e il rifacimento della pista, costeranno 36 milioni di euro e saranno eseguiti dalla Pavimental del Gruppo Atlantia. Ma alcuni aspetti tecnici infrastrutturali della lottizzazione sono stati affidati alla LSE Lavori Stradali Energia Srl di Pontirolo Nuovo. Nata nel 2015, l’azienda bergamasca si è specializzata in costruzioni di strutture edili, opere di lottizzazione, impianti complessi di teleriscaldamento, acquedotti, fognature, opifici, realizzazione e avviamento impianti cogenerativi, processi industriali e di sistema, grazie alle sue maestranze superspecializzate. Dal 2020 in azienda è entrato Roberto Paganessi (in società con Andrea Diani), che vanta una consolidata esperienza nell'ambito dei lavori aeroportuali e che ha permesso di acquisire l'appalto in Sardegna. Quella di Olbia è una vera e propria lotta contro il tempo che vede le maestranze della Lse impegnate dall’alba al tramonto con uno straordinario spiegamento di mezzi. (Le foto sono di Alex Persico)
I lavori permetteranno alla Geasar, la società che gestisce l’aeroporto di Olbia, di esplorare nuovi mercati mondiali. Dopo i lavori, infatti, potranno atterrare aerei di una categoria superiore rispetto a quelli attuali, come i Boeing 737, 787 e 777, oltre che gli Airbus 319, 320 e 330, aerei che allargheranno il range operativo dello scalo. I mercati oltre che dalla Scandinavia a Mosca potranno aprirsi ai collegamenti con Los Angeles, Cina e Singapore. Nel frattempo i voli vengono dirottati su Alghero e Cagliari.