Tra denuncia e propaganda

Lancio di pillole abortive col drone (e quel che certe donne non dicono)

Lancio di pillole abortive col drone (e quel che certe donne non dicono)
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«Se lo chiedi ad altri, no. Ma se lo chiedi a un oncologo ti dice sicuramente che la pillola non va presa». Fatta la prova, è così. Poi si va a vedere sul sito di Women on Waves - gruppo olandese che ha come ragione sociale l’educazione al controllo delle nascite, la tutela del diritto di scelta delle donne e, magari, anche la salute delle medesime - si fa una ricerca tipo “pillola, cancro” (pill, cancer) e si ha questo solo risultato: «Gli antibiotici possono avere un effetto sulla pillola contraccettiva o sul Misoporostolo?» con la risposta: «Gli antibiotici possono diminuire l'efficacia di pillola contraccettiva perché possono causare la diarrea. Gli antibiotici non hanno nessun influenza sulla efficacia di Misoprostolo». La diarrea ci può stare. Non ci può invece stare - secondo “Donne sulla cresta dell’Onda” - che in alcuni Paesi l’aborto sia ancora considerato illegale. In Polonia, per esempio, dove l’interruzione di gravidanza è prevista solo in conseguenza di stupro e incesto.

Per questo la sezione berlinese di WoW, denominata Cocia Basia e operante in contatto col paese di Chopin e di Walesa (e di papa Giovanni Paolo II, of course), ha deciso di attivarsi a fondo. Convinte che nei territori tra l’Oder e Danzica si pratichino ogni anno circa 48 mila aborti clandestini, le donne di Alexander Platz e di Kurfürstendamm hanno deciso di spedirvi un drone (The Abortion Drone) in grado di sganciare lungo il percorso pillole abortive come un tempo fece il nostro D’Annunzio con le bandierine italiane su Vienna.

 

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Non avendo scopo commerciale ma solo privato, l’elicotterino teleguidato non necessita di alcun permesso e quindi sarà fatto decollare come una gioiosa macchina da guerra sabato 27 giugno alle ore 11 da Francoforte, penetrerà in territorio nemico per un paio di chilometri varcando l’antico confine prussiano e troverà ad attenderlo un gruppo di donne opportunamente coordinatesi con le responsabili del lancio. Si tratta di una minoranza della popolazione polacca, che si è dichiarata contraria all’aborto in una misura che supera il 55 percento.

A questo punto la scelta di utilizzare un drone per consentire alle colleghe polacche il sogno di non rimanere incinte assume uno spiccato valore pubblicitario. Per quante confezioni possa portare il velivolo, saranno sempre meno di quante se ne possono stivare in uno o due zaini o su un fuoribordo che attraversi l’Oder. Ma in questo caso l’impresa avrebbe un appeal infinitamente minore. E i tedeschi, quando si tratta di Polonia, hanno sempre saputo come generare clamore. Lo stesso che produrrebbero forse le donne di Cocia Basia se decidessero di far sapere al mondo, magari utilizzando una flottiglia di droni, che la pillola fa male, molto male, alla salute dell’altra metà del cielo.

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