L'andamento dell'epidemia nella settimana: il ritorno delle mascherine l'ansia da Dpcm
Gli indicatori del contagio sono in crescita costante da nove settimane. Al momento le terapie intensive in Lombardia reggono l'urto dei contagi. Vertice del Comitato tecnico scientifico domani, domenica 11 ottobre, per lavorare al nuovo Dpcm
Sembra la legge del contrappasso. Nel giorno in cui in Italia si registrano 5.724 nuovi contagi, a fronte del record di 133.084 tamponi analizzati, i cosiddetti “no mask” tornano in piazza urlando a pieni polmoni che la minaccia del Covid non esiste e che è stata utilizzata dal Governo per imporre una “dittatura sanitaria”. Dittatura che impone regole rigidissime e difficili da accettare come curare la propria igiene personale lavandosi spesso le mani, evitare ammucchiate con gente che non si conosce e usare la mascherina anche all’aperto.
A fare da contraltare alle argomentazioni portate in piazza a Roma dai negazionisti, tra cui la “libertà di scelta terapeutica”, ci sono però i numeri e le evidenze. Senza cadere prede di allarmismi, i dati mostrano che la capacità di diffusione del virus non è mutata, tanto che all’inizio della settimana il Ministro della Salute Roberto Speranza ha ricordato che tutti gli indicatori del contagio sono in crescita costante da nove settimane.
Nonostante a Bergamo la crescita della curva rimanga contenuta, in Lombardia al contrario è in crescita da mercoledì 7 ottobre, quando sono stati accertati 520 casi di Covid su 21.569 tamponi; giovedì i positivi sono stati 683 (su 22.069 test) e venerdì 983 (con 25.623 tamponi). Oggi i contagiati sono 1.140 con 22.910 tamponi analizzati. A preoccupare maggiormente è l’aumento progressivo del numero di ricoverati nei reparti ordinari passati dai 305 di lunedì ai 408 odierni. I pazienti in terapia intensiva, al contrario (e per fortuna) crescono ad un ritmo più lento, essendo passati dai 41 di lunedì ai 44 di oggi, sabato 10 ottobre. Ulteriore nota positiva è che almeno per il momento, in Lombardia, non si registra nessuna impennata nel numero di nuovi decessi giornalieri.
Nel tentativo di arginare i contagi il governo ha introdotto nuove misure, tra cui l’obbligo di utilizzo della mascherina anche all’aperto. Inoltre, nella giornata di domenica 11 ottobre, si riunirà il Comitato tecnico scientifico, che dovrebbe discutere i provvedimenti restrittivi che saranno contenuti nel nuovo Dpcm, atteso a giorni. Tra le ipotesi al vaglio degli esperti vi sono il potenziamento dello smart working, chiusure localizzate e tempestive, l’anticipo dell’orario di chiusura dei locali, lo stop agli eventi di massa e, se fosse necessario, anche il divieto di spostamento tra le regioni. L’obiettivo è quello di scongiurare un nuovo lockdown che pare però essere stato relegato a un brutto e lontano ricordo. Per evitarlo, al momento, siamo chiamati a fare gran poco: lavarci, evitare assembramenti e usare le mascherine.