L'appello di Belotti: «Il Governo colmi il gap tra scuole statali e paritarie»
Il capogruppo della Lega in Commissione Istruzione, Cultura e Sport alla Camera chiede che la legge di bilancio colmi «l’enorme differenza di risorse che c’è tra scuola paritaria e statale»
«È ora che venga raggiunta la parità tra le scuole statali e quelle paritarie». Ne è convinto l’onorevole Daniele Belotti, capogruppo della Lega in Commissione Istruzione, Cultura e Sport alla Camera, evidenziando la crisi che ha colpito i bilanci delle scuole paritarie esponendole al rischio di chiusure. Le ripercussioni economiche della pandemia, che hanno colpito le tasche degli italiani, si riflettono anche sulla capacità dei genitori di pagare le rette necessarie a iscrivere i propri figli a scuola.
«La Lega sostiene e condivide l’appello rilanciato nei giorni scorsi, in vista dell’approvazione della legge di bilancio, da una settantina di associazioni delle scuole paritarie – sottolinea Belotti -. In questo momento di grande difficoltà dovuto all’emergenza Covid, molte scuole sono state costrette a chiudere e non possiamo accettare che, ad oggi, non sia ancora stato riconosciuto il ruolo fondamentale delle scuole paritarie nel nostro Paese. Con la seconda ondata dell’epidemia la situazione economica delle famiglie si è ulteriormente aggravata, quindi servono investimenti straordinari per tutelare la libera scelta di genitori che hanno optato, in molti casi a costo di enormi sacrifici, per le scuole paritarie per l’educazione e la formazione dei propri figli».
«Chiediamo quindi che nella legge di bilancio si prevedano misure che vadano a colmare l’enorme differenza di risorse che c’è tra scuola paritaria e statale per garantire il pluralismo dell’offerta scolastica al fine di sostenere sia gli istituti che le famiglie – conclude Daniele Belotti -. In particolare, chiediamo la deduzione integrale delle rette pagate dalle famiglie per la scuola pubblica paritaria e la possibilità di destinare il 10 per mille dell’Irpef al sostegno delle scuole paritarie che, fra l’altro, rappresentano un simbolo identitario nelle comunità, in particolare nella Bergamasca».