L’arcivescovo bergamasco mons. Luigi Bonazzi nuovo nunzio apostolico in Albania
Dopo sette anni alla guida della Nunziatura del Canada, Papa Francesco ha nominato il prelato gandinese alla guida della sede vaticana a Tirana. Incontrò Fidel Castro nel 2005, nello storico incontro a Cuba in coincidenza con la morte di Giovanni Paolo II
di Giambattista Gherardi
La Santa Sede ha confermato ufficialmente oggi, giovedì 10 dicembre, la nomina dell’arcivescovo bergamasco mons. Luigi Bonazzi, nativo di Gandino, quale nuovo nunzio apostolico in Albania. Nato a Gandino il 19 giugno del 1948, mons. Bonazzi fu ordinato vescovo nella Cattedrale di Sant'Alessandro di Bergamo dall’allora segretario di Stato cardinal Angelo Sodano il 26 agosto 1999. Al termine degli studi era stato inviato come addetto alla nunziatura apostolica in Camerun (1980-83), a Trinidad (1983- 86) e a Malta (1986-89). Quindi è stato nominato uditore presso la nunziatura apostolica di Spagna (1991-94) e consigliere presso quella degli Stati Uniti (1994- 96), in Italia (1996-99) e infine in Canada. È stato Nunzio Apostolico ad Haiti (1999-2004), Cuba (2004-2009, lì incontrò Fidel Castro in coincidenza con la morte di Giovanni Paolo II e le immagini fecero il giro del mondo), Repubbliche Baltiche di Lituania, Lettonia ed Estonia (2009-2013) e Canada (2013-2020).
La nunziatura apostolica è il nome attribuito alla missione diplomatica della Santa Sede presso uno Stato, alla quale è preposto il Nunzio. Il compito ufficiale della nunziatura apostolica non si limita ai rapporti retti dal diritto internazionale, fra la Santa Sede e lo Stato accreditatario, ma esso si estende alle relazioni, rette dal diritto canonico, tra la Apostolica Sede e le gerarchie cattoliche locali
La comunità di Gandino, tramite il prevosto don Innocente Chiodi, ha subito fatto pervenire a mons. Bonazzi le felicitazioni più vive di tutta la comunità per la nuova nomina. «Che dire? Dell'Albania - ha scritto mons. Bonazzi in un messaggio ai concittadini gandinesi - non ho grande conoscenza in questo momento. La sola cosa chiara che ho in animo è che, mandandomi il Papa in Albania, il Signore mi invita a ripartire per una "nuova avventura". Vado in Albania con questo spirito. Degli anni in Canada, che porto in cuore con una sconfinata gratitudine, ci sarebbero tante cose. Sempre chiedevo al Signore - ha aggiunto mons. Bonazzi ricordando il suo messaggio ai Vescovi canadesi - di aiutarmi a "portare la gioia del Vangelo", che diventava "gioia di essere cristiano" con i fedeli laici, "gioia di essere sacerdote" con i sacerdoti, "gioia di essere religioso/sa" con i religiosi… E naturalmente "la gioia di essere vescovo", che insieme ci siamo augurati e aiutati a mostrare con l'aiuto del Signore. Siamo in cammino verso il Natale. Proprio in questo tempo di tristezza velata che la pandemia produce, diventa ancora più forte il desiderio di sperimentare "la gioia del Natale", ossia l'amore e la pace che il Bambino Gesù dà a tutti coloro che lo accolgono. È un dono speciale. Non perdetelo! Vi rinnovo il mio saluto fraterno, l’assicurazione della mia preghiera e vi benedico».