L'appello di Ats Bergamo ai medici di base: per favore, non andate in pensione adesso
I casi più urgenti riguardano i nove ambulatori (per un totale di 11.583 assistiti) di Castelli Calepio, Pedrengo, Cologno al Serio, Zogno, Albano Sant’Alessandro, Verdellino-Ciserano, Calcio, Almenno San Bartolomeo e Cene
La previsione è che entro la fine di luglio a Bergamo mancheranno 66 dottori, il 10 per cento di quelli presenti in provincia (in totale 666). La carenza dei medici di base in città è un tema di assoluta urgenza. Per risolverlo l’Ats, come riporta L'Eco di Bergamo, starebbe pensando di chiedere ai dottori prossimi alla pensione di posticipala almeno di qualche mese, in modo tale da riuscire a trovare i possibili sostituti. In questo modo, inoltre, si potrà comunque continuare ad assicurare un riferimento ai pazienti in cura.
Tuttavia, in questo conteggio, non sono inclusi soltanto i pensionamenti, ma anche le scadenze degli incarichi dei medici provvisori impegnati sul territorio i quali, adesso, avrebbero deciso di compiere scelte professionali diverse come, ad esempio, tornare alla carriera ospedaliera.
In particolare, i casi più urgenti riguardano i nove ambulatori (per un totale di 11.583 assistiti) di Castelli Calepio, Pedrengo, Cologno al Serio, Zogno, Albano Sant’Alessandro, Verdellino-Ciserano, Calcio, Almenno San Bartolomeo e Cene. Per ovviare a questa criticità l’Ats aveva anche pubblicato un annuncio sul sito dell’Ordine dei medici di Milano e, ad oggi, sono stati trovati 3 medici e 2 ulteriori domande sono in fase di verifica.
Tornando invece alla carenza generale di dottori nella Bergamasca, un’ulteriore possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dagli infermieri di famiglia (circa 170) che potrebbero seguire i malati cronici, o i dimessi dagli ospedali. Infine, si potrebbero impiegare i medici che attualmente frequentano corsi post-laurea in sostituzioni temporanee, ma nel merito Ats si sta ancora confrontando con Regione Lombardia.