C’è forte preoccupazione a Bergamo per una serie di rapine ai danni di minorenni che, per l’ennesima volta ha scosso la città.
Nel giro di sole quattordici ore, sette ragazzi sono stati presi di mira da gruppi di giovani armati di spray urticante, interessati soprattutto a denaro e capi griffati.
Le indagini hanno portato all’arresto di un 19enne, ritenuto responsabile di almeno due colpi, avvenuti ieri mattina (venerdì 19 dicembre) nell’area della stazione Teb ed in Piazzale Marconi.
La rapina con spray urticante
L’intervento della polizia, secondo quanto riportato oggi (sabato 20 dicembre) da L’Eco di Bergamo, è scattato dopo la segnalazione di uno studente di quindici anni, rapinato intorno alle 7.50 in piazzale Marconi.
Il ragazzo, minacciato con lo spray, è stato costretto a consegnare 25 euro e, durante una breve colluttazione, è caduto a terra riportando una lieve ferita a una mano.
Grazie alla descrizione fornita, gli agenti della Polizia di Stato hanno rintracciato il sospettato alle 8.15 nei dintorni della stazione. Il giovane, di origini nordafricane e con precedenti, già destinatario di un foglio di via (che non aveva rispettato), è stato arrestato su disposizione del pm Emanuele Marchisio e si trova ora in carcere.
Terrorizzati due ragazzini
Poco prima, intorno alle 7.30, due diciassettenni scesi dal bus e diretti a scuola erano stati aggrediti, nel piazzale Teb, da quattro ragazzi più grandi, dalle descrizioni nordafricani vestiti da maranza.
Minacciati con spray urticante e intimiditi da frasi come «Abbiamo il coltello», avevano consegnato contanti e oggetti personali, tra cui un paio di scarpe di marca (valore circa duecento euro). I telefoni non erano stati presi, forse per il timore di essere geolocalizzati.
Nonostante la presenza di altre persone, hanno raccontato le madri dei giovani a L’Eco, nessuno sarebbe intervenuto. Un dettaglio di non poco conto, che avrebbe alimentato la preoccupazione delle famiglie.
Al momento dell’arresto, il 19enne aveva con sé una carta prepagata e un iPhone 17 arancione che non sapeva sbloccare: il telefono potrebbe collegarlo anche alla rapina ai danni dei due 17enni, perché poco dopo averli rapinati, uno dei soggetti aveva cercato di vendergliene uno praticamente uguale, proponendogli anche dell’hashish. Oltre alla rapina aggravata e alle lesioni, è stato denunciato per porto di oggetti atti a offendere e ricettazione.
L’aggressione in via Bianzana
Gli episodi si inseriscono tra l’altro in un contesto ben più ampio di violenza giovanile. Lo dimostra un’altra vicenda avvenuta giovedì pomeriggio, alle 17, in via Bianzana. Quattro quattordicenni, che tornavano da una pattinata a ChorusLife, sono stati rapinati e aggrediti da un altro gruppo di ragazzi più grandi.
Con l’abbigliamento tipico dei maranza, li hanno seguiti e presi a schiaffi e calci, facendosi consegnare in tutto una sessantina di euro, sotto la minaccia di una bottiglia brandita come un’arma e la promessa che, se avessero fatto resistenza, avrebbero tirato fuori i coltelli.
Un’escalation che rafforza il senso di insicurezza tra genitori e studenti.