la cerimonia

Le campane di San Giuliano ad Albino hanno pianto per i morti, ottanta volte

Martedì la comunità ha vissuto un toccante momento in memoria delle vittime del virus. A settembre la celebrazione per tutti i 197 albinesi. Don Giuseppe: «Una signora ha preparato questa tovaglia d’altare con 80 nodi: di dolore, ma anche di affetto che continuerà a tenerci legati»

Le campane di San Giuliano ad Albino hanno pianto per i morti, ottanta volte
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di Fabio Gualandris

Continuano ad Albino le cerimonie in ricordo dei defunti in tempo di Covid. In questa prima fase le commemorazioni si stanno svolgendo a livello parrocchiale, nel territorio di Albino sono nove le parrocchie presenti. Per settembre è stata annunciata una grande commemorazione cittadina che ricorderà tutti i 197 albinesi morti nel periodo di pandemia.
La sera di martedì 30 giugno la comunità di San Giuliano, la più numerosa a livello comunale, ha vissuto un toccante momento in memoria delle 80 vittime registrate nel capoluogo del comune seriano. Molte le persone intervenute in una raccolta e commossa partecipazione al camposanto comunale, in molti erano posizionati nei pressi delle tombe dei loro cari. La messa, alla presenza anche delle autorità civili, è stata presieduta dal prevosto don Giuseppe Locatelli e concelebrata dai sacerdoti della parrocchia con i superiori delle comunità religiose presenti ad Albino (Frati Cappuccini e Padri Dehoniani). La banda cittadina ha accompagnato musicalmente alcuni momenti della liturgia.

Molto toccante il momento, seguente alla lettura del Vangelo, nel quale sono stati pronunciati dal celebrante i nomi degli ottanta parrocchiani defunti. A ogni nome è seguito un rintocco funebre dalla torre campanaria della Prepositurale di San Giuliano. Ascoltando quei nomi, ripensando a quei volti andati oltre, in molti non hanno potuto che ripercorrere i tragici giorni dell’emergenza sanitaria e le luttuose notizie che drammaticamente si succedevano a ritmo ininterrotto. Suggestiva l’atmosfera creata con l’altare posizionato nella parte alta della scalinata - illuminata da fiaccole - che porta a uno dei campi del cimitero, quello che una volta era riservato agli “angioletti”, il camposanto dei bambini.

Alcuni passaggi dell’omelia di don Giuseppe nella quale ha ricordato gli 80 defunti della parrocchia di San Giuliano: «Una signora ha voluto preparare questa tovaglia d’altare con ottanta nodi, un nodo a rappresentare ogni nostro fratello defunto. Il riferimento è alla Madonna che scioglie i nodi (con la parola “nodi” si intendono tutti quei problemi che si portano molto spesso negli anni e che non si sanno risolvere, ndr). Un po’ per questi nodi che sono venuti a crearsi, nodi del dolore, quasi a ricordarci altri nodi che si sono sciolti, quelli affettivi che però vogliamo credere continuino ancora a tenerci legati. E poi, ognuno di questi nodi, ha sopra una stellina d’argento, quasi a ricordarci che siamo chiamati ad alzare sempre lo sguardo, gli occhi al cielo...

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