Le città ormai non dormono mai E compare pure il sindaco di notte

Il primo è Niccolò Falomi, 36 anni, consigliere comunale a Firenze. A lui il sindaco Dario Nardella ha affidato le chiavi della città quando scende il buio. Lui ha accettato di buon grado, a titolo gratuito. È lui dunque il primo sindaco della notte in una città italiana. Ma se andate a spulciare i programmi dei candidati sindaci alla importante tornata elettorale di giugno, scoprirete che uno dei punti qualificanti è proprio la proposta di una figura che presidi la città nelle ore in cui tutti gli uffici comunali sono chiusi. Francesca Balzani, sconfitta alle primarie del Pd da Beppe Sala a Milano, lo ha messo addirittura come condizione per sostenere il candidato vincitore.
Anche Amsterdam e Berlino. Perché un sindaco di notte? Perché le grandi città sono ormai organismi attivi 24 ore. E, anzi, le ore meno presidiate sono non solo le più delicate ma anche quelle che stanno generando grandi trend di crescita e quindi nuove ricchezze. Ne sanno qualcosa ad Amsterdam, la prima città europea a dotarsi di questa figura, il nachtburgermeester, sin dal 2003. L’attuale, Mirik Milan, è il quinto sindaco della notte nella città olandese. Il suo ruolo è quello di conciliare il grande business della notte di una città che attira migliaia di giovani con i diritti di chi la notte deve dormire per essere al lavoro all’indomani. È un lavoro di tessitura, che deve tener conto dell’indotto che genera 600 milioni di euro l’anno e garantisce 13mila posti di lavoro.
Anche a Berlino, altra città che ha nella movida notturna una fonte di importante di ricavi e di lavoro, si è dotata di un sindaco per le ore buie. Se infatti sino a qualche anno fa era soprattutto un problema di ordine pubblico e di sorvegliare gli eccessi con le forze di polizia, ora invece si tratta di programmare i flussi e le attività di quelle ore che sono vissute non da un popolo di sbandati, ma da giovani rampanti, spesso con tanti soldi in tasca. La notte in città insomma è «creativa e imprenditoriale» come ha spiegato Mirik Milan. Quindi al sindaco della notte tocca instradare queste attività su percorsi di correttezza; ma soprattutto il suo ruolo è quello di facilitare la crescita di un business che sarà prezioso per i bilanci delle città di domani.
Supermercati e locali. Le nostre città sono sempre più 24x7. Cioè aperte 24 ore sette giorni su sette. C’è una catena di supermercati che ha deciso di tenere aperti a Milano alcuni magazzini anche la notte. E chi li ha frequentati sa che non sono affatto deserti. Ogni orario della notte ha i suoi clienti, da quelli che avendo vita intensa non vogliono perdere tempo per la spesa, ai ragazzini che dopo aver dato dentro con l’alcol alle cinque del mattino cercano qualcosa da mettere sotto i denti. Ma il vero grande business è quello dei locali, dove la gente si incontra, parla, si diverte; sono luoghi di relazioni fluide. E si sa quanto le relazioni contino in un modello di società come quello in cui viviamo.
E gli eventi. Poi il sindaco della notte ha un’altra preziosa caratteristica: è per forza di cose un semplificatore. Con gli uffici chiusi tocca a lui tenere la regia di tutte le problematiche, come ad esempio quella della pulizia dei luoghi dove si tengono eventi. Per gli organizzatori significa meno burocrazia e possibilità di ampliare la loro offerta, soprattutto nella bella stagione. Così la notte si allarga sempre di più. Alla fine scopriremo che le SUE ore son troppo poche…