Le strane passioni di cinque geni Solo così riuscivano a dare il meglio

Genio e sregolatezza è un binomio che spesso viene utilizzato per giustificare qualche eccesso ad alcune persone che hanno realizzato grandi contributi per l’umanità. Ogni persona, a proprio modo, ha delle fisse o dei particolari riti che vuole ogni giorno eseguire fin nei minimi dettagli. E quando queste stranezze vengono a galla, fanno notizia e raccolgono sempre molta curiosità. Di seguito, allora, vi proponiamo alcuni casi davvero interessanti.
Honoré de Balzac
Il grande letterato francese non amava il caffè, lo adorava e non riusciva a viverne senza. Secondo alcune testimonianze, la sua passione era una vera e propria ossessione che poteva sfociare anche nel dedicare un intero pomeriggio a scegliere la miscela giusta per preparare la nera bevanda. Si racconta anche che durante la stesura de La Commedia Umana arrivò perfino a consumare 50 tazze di caffè al giorno. Ecco un suo breve passo estrapolato dal Trattato sugli eccitanti moderni: «Il caffè mette in movimento il sangue, ne fa sgorgare gli spiriti motori, eccitazione che precipita la digestione, caccia il sonno e permette di utilizzare un po’ più a lungo le facoltà cerebrali».
Agatha Christie
La maggior parte delle persone pensa che l’attività della scrittura richieda una particolare concentrazione e un luogo adatto allo scopo. Preferibili, insomma, quattro mura in cui regna un assoluto silenzio e dove i rumori della quotidianità siano completamente dimenticati. Non per tutti valgono le stesse regole. È questo il caso di Agatha Christie che non ha mai avuto un ufficio in cui stendere i proprio romanzi. Armata di penna o macchina da scrivere buttava giù le sue idee ovunque si trovasse. Giusto per intenderci, Assassinio sull'Orient Express fu scritto tutto d’un fiato in una camera d’albergo.
Sigmund Freud
Il piacere di una sigaretta è un passatempo che molti amano concedersi. Il problema è quando il piacere diventa vizio e non si è più in grado di controllare il numero di bionde che accendiamo. Era questo il caso del padre della psicanalisi e delle moderne neuroscienze, che fumava un sigaro dietro l’altro finché un amico medico non lo intimorì spiegandogli che un eccesivo consumo di tabacco gli avrebbe potuto causare una pericolosa aritmia cardiaca. Freud aveva anche un altro vizio: amava molto la cocaina, droga che ha più volte definito come «una sostanza magica». A sua discolpa va detto che gli effetti dannosi di questa sostanza non erano ancora stati scoperti e studiati.
Thomas Edison
Il grande inventore e imprenditore statunitense aveva un modo alquanto bizzarro nello scegliere nuovi collaboratori che avrebbero potuto lavorare con lui. La prassi era questa: li faceva sedere davanti a una tavola apparecchiata, poi gli faceva servire una zuppa e osservava attentamente le loro mosse. Chi aggiungeva il sale alla zuppa prima di averla assaggiata veniva immediatamente escluso perché ritenuto troppo prevenuto e pieno di pregiudizi. Una selezione strana e davvero fuori dal comune. Inoltre non amava per niente dormire tutta la notte, scegliendo di praticare invece il sonno polifasico che prevede di dormire per poco tempo ma più volte durante una giornata.
Yoshiro Nakamatsu
Questo nome potrà suonare non molto familiare. Eppure si tratta dell'inventore giapponese che alcuni decenni fa ha fatto letteralmente fortuna ideando il floppy disk. Al momento ha anche all’attivo qualcosa come 4mila brevetti che negli anni ha venduto a note aziende informatiche. Ciò che lo contraddistingue è il modo in cui cerca di farsi venire delle nuove idee. Stando a quanto ha più volte raccontato per avere una nuova intuizione sarebbe solito immergersi in apnea e aspettare di essere sul punto di morire. «È quello il momento migliore per partorire le idee migliori, mezzo secondo prima di morire, perché il mio cervello beneficia della mancanza di ossigeno».