Forte maltempo

Le valli bergamasche travolte dal nubifragio: piante sradicate, frane, grandine e trombe d'aria

Pioggia e raffiche di vento fortissime hanno provocato ingenti danni. Particolarmente colpita la Valle Brembana: blackout e allagamenti

Le valli bergamasche travolte dal nubifragio: piante sradicate, frane, grandine e trombe d'aria
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Dopo qualche giorno di caldo, il maltempo è tornato sulle Orobie portando fortissime raffiche di vento, grandine, pioggia e perfino una piccola tromba d'aria nella mattinata di oggi, venerdì 12 luglio. Il bilancio dei danni è devastante: alberi sradicati, frane, esondazioni, strade imbiancate dai chicchi di grandine, in Valle Brembana come in Val Seriana e in Val di Scalve.

La conta dei danni in Val Brembana

In Valle Brembana sono tanti i danni provocati dall'improvvisa perturbazione. A partire dalle piante abbattute in tutto il territorio: si segnalano a Lenna, come testimoniato nel video pubblicato dall'agriturismo Ferdy Wild, lungo la provinciale tra Olmo al Brembo e Cassiglio, in diverse località di San Giovanni Bianco (Costalupi, Fuipiano, Cornalita, San Pietro d’Orzio, Bosco e Oneta), a Ornica e a Serina, dove il forte vento ha scoperchiato un tetto in via Fornaci.

 

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A Dossena degli alberi caduti hanno tranciato un cavo Enel, interrompendo parzialmente la corrente elettrica in paese. Blackout anche in altri Comuni della Valle Brembana, dove risultano irraggiungibili alcuni operatori telefonici. In alcuni punti anche sassi sulla carreggiata. Si segnalano anche diverse frane: una in via Zappello e un'altra in via Roncaglia a San Giovanni Bianco, un'altra in Val Taleggio.

(Frana a Trabuchello)

Peggiorata la frana a Trabuchello, in territorio di Isola di Fondra, già caduta qualche settimana fa e per la quale era stata interrotta la strada. Diversi allagamenti nelle gallerie che portano in alta Valle Brembana, in strada alla località Pianca di San Giovanni Bianco e nel municipio di Camerata Cornello. E poi la grandine: a Oltre il Colle, i cumuli sembrano quasi neve. "Imbiancata" anche Camerata Cornello.

(Galleria in alta Valle Brembana)

Colpite anche Val Seriana e Valle di Scalve

Situazione simile anche in Val Seriana e Valle di Scalve. Alberi in strada a Gromo, in via San Bartolomeo, a Valbondione e a Gavazzo, dove - come riporta L'Eco di Bergamo - è intervenuta la Croce Blu di Gromo con il vigile di Valbondione per liberare la carreggiata. Anche ad Ardesio piante sradicate in viale del cimitero, dove il forte vento ha anche staccato una lamiera che copre il muro di cinta del camposanto.

In Valle di Scalve si registra una frana sulla Via Mala, al confine tra la provincia di Bergamo e di Brescia. Anche tra Vilminore e Vilmaggiore, verso il torrente Tino, si segnalano piante e massi sulla carreggiata.

strada tra Olmo al Brembo e Cassiglio - Mariarosa Arizzi
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Provinciale tra Olmo al Brembo e Cassiglio (Mariarosa Arizzi - Facebook)

Strada in località Costalupi - vito galimberti
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Strada in località Costalupi di San Giovanni Bianco (Vito Galimberti - Facebook)

Ottavio Lanfranchi oltre il colle
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Grandine a Oltre il Colle (Facebook)

brembella camerata cornello - genny zerbini
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Grandine a Camerata Cornello (Genny Zerbini - Facebook)

Commenti
AUGUSTO GIORGIO RAVASIO

Chi come me ha qualche annetto sulle spalle e vissuto in cittadine di collina e campagna sa o si ricorderà che sono eventi sempre accaduti. A memoria, dove abitavo negli anni 60, ho visto tantissime volte l'Adda esondare per parecchi metri nelle campagne. Ho visto frane imponenti che scendevano dalle colline vicino al paese. Non parliamo di grandinate. Allora si sparavano in aria dei botti tremendi per rompere la grandine, per evitare danni maggiori a cose e nei campi. Anche allora c'erano anni più piovosi altri meno, temporali fortissimi e meno forti. Se sia cambiamento climatico o no, ricordando quei tempi, non vedo questa differenza di clima agli eventi di allora a questi di oggi. Di certo c'è la tecnologia che oggi ci fa sapere in tempo reale tutti i disastri, ciò che non avveniva allora e dove venivano date informazioni televisive di sole catastrofi più significative. In quegli anni un uomini e donne a 50/60 anni erano visivamente già anziani. Oggi a 70 si è visivamente molto meno anziani di quel periodo. Credo che la vita sia migliorata e non di poco grazie al progresso e alla medicina. Dire che avanti di questo passo si va incontro ad una distruzione del pianeta mi sembra esagerato. Forse bisognerebbe fermare un pochino l'aumento della popolazione mondiale specialmente in quegli stati più popolosi.

Elena

Ivo mi dispiace x te ma tu della natura non ti intendi proprio. . Fai l'esempio nel Brembo dove ci sono dentro le piante quando succede che s,ingrossa cosa succede? Che le piante si spezzano e provocano danni. Studia un po' scienze va e prima di parlare collega la bocca al cervello... . Informati su tante cose che non sai. Vorrei vedere se ti cadesse una pianta in testa o sulla macchina mentre sei dentro. Mi sa che cambi idea sul tagliare le piante.

Giuseppe Boschini

Incidono vari fattori... cambiamento climatico, territori non più bonificati dall'opera dei contadini/valligiani, cementificazione selvaggia nel corso degli anni... purtroppo capiteranno questi disastri sempre più di frequente...

Ivo

Francesco Giuseppe io invece ritengo quelli come Lei fare tanti danni alle persone e alle cose, perché a me la natura "CONFINATA" non piace, non so lei ma io non ho mai santificato il cemento, dove sono nato io sono rimasto, vivo confinato nella natura per scelta di evitare quelli come lei a cui piace dettare legge avendo perso il primo contatto primordiale. Comunque anch'io l'ho detto tante volte: c'è speranza per tutti di ritornare alla terra, la natura fa il suo corso.

Francesco Giuseppe

L'ho scritto tante volte. Le piante sono troppe e creano danni alle strade e alla gente, in montagna e nelle città. ci vuole un serio piano di abbattimento delle troppe piante cresciute sulle scarpate delle strade, nei prati non più tagliati e sulle strade delle città, giardini compresi, se si vuole avere meno pericoli e danni. I nostri avi non tenevano mai piante vicino a casa, sia in montagna che in pianura, basta vedere le baite e le cascine, le tenevano ben lontane dalle loro abitazioni, chissà perchè? Altro che lottare contro l'abbattimento di 4 piante marce alla scuola Scuri.

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