Report "Mal'Aria"

Allarme Legambiente: a Bergamo Pm10 sopra i limiti per nove volte negli ultimi 10 anni

La nostra città è anche nelle prime 25 posizioni per quanto riguarda il numero di giorni in cui nel 2019 sono stati superati i limiti giornalieri delle polveri sottili (Pm10) o dell’ozono (O3): ben 72 giorni

Allarme Legambiente: a Bergamo Pm10 sopra i limiti per nove volte negli ultimi 10 anni
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Se si analizza la qualità dell’aria, per Legambiente tutte le città lombarde sono bocciate. E quanto emerge dal report “Mal’Aria edizione speciale”, redatto sulla base dei dati raccolti dal 2014 al 2018 in 97 centri urbani italiani. Nel rapporto si confrontano le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10, Pm2.5) e del biossido di azoto (NO2) con i limiti suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e il voto dato a Bergamo è pari a 2. La nostra città, poi, ha superato i limiti giornalieri di Pm10 per nove volte negli ultimi 10 anni. Infine, Bergamo è anche nelle prime 25 posizioni per quanto riguarda il numero di giorni in cui nel 2019 sono stati superati i limiti giornalieri delle polveri sottili (Pm10) o dell’ozono (O3): ben 72 giorni.

Dall’analisi emerge che l’85 per cento delle città italiane è sotto la soglia di sufficienza: fanalini di coda in Lombardia risultano essere Milano e Como, con un voto pari a 0 (accompagnate a livello nazionale da Torino, Roma e Palermo), che nei cinque anni considerati non hanno mai rispettato nemmeno per uno solo dei parametri il limite di tutela della salute previsto dall’Oms; segue Monza con 1 voto e le provincie di Cremona, Lodi, Mantova, Pavia e Varese voto 3; infine, Lecco e Sondrio raggiungono un voto pari a 4.

I giudizi sono frutto del “rispetto” o del “mancato rispetto” dei limiti previsti. Il report è stato presentato alla vigilia del 1 ottobre, data in cui prenderanno il via le misure e le limitazioni antismog previste dall’“Accordo di bacino padano” per cercare di ridurre l’inquinamento atmosferico. «Un accordo che però – evidenzia Legambiente - benché alcune misure vadano nella direzione della riduzione delle emissioni, nel complesso risulta insufficiente, a partire dal rinvio del blocco dei diesel Euro4».

«Ci saremmo aspettati da Regione Lombardia più coraggio – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Invece ha preferito rimandare all’anno nuovo il blocco alla circolazione dei mezzi più vecchi e inquinanti che sarebbe dovuto scattare dal prossimo primo ottobre nelle città sopra i trentamila abitanti. Come diciamo da sempre, per affrontare davvero l’inquinamento atmosferico servono misure preventive, efficaci, strutturate e durature per evitare soprattutto i picchi di concentrazione di inquinanti destinati a ripetersi nella stagione invernale. Misure che, purtroppo, vengono introdotte con ancora troppa lentezza se non sono addirittura mancanti in Lombardia».

Nello specifico, per quanto riguarda l’ozono (il cui limite previsto dalla legge è di 25 giorni all’anno con una concentrazione superiore a 120 microgrammi/metro cubo), nel 2019 Bergamo ha superato le soglie massime per 72 giorni. «È indispensabile scoraggiare l’uso indiscriminato dell'automobile privata, incentivando una mobilità urbana sempre più condivisa e sostenibile per tutti – conclude Federico Del Prete, presidente del circolo Legambici -. Incrementare notevolmente i chilometri di piste ciclabili e potenziare la sharing mobility sono i primi provvedimenti da adottare. Per Regione Lombardia è arrivato il tempo di dimostrare di voler davvero investire nel trasporto collettivo, nell’intermodalità e nella mobilità dolce, in una visione europea verso città più efficienti a inquinamento ed emissioni zero».

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