Lettera di una prof bergamasca al ministro Azzolina per fare tornare i ragazzi a scuola
«Qui non c'è connessione, siamo collegati in troppi, e gli studenti soffrono. Nella nostra provincia i contagi non sono così elevati: la prego, permetta loro di tornare sui banchi»
Pubblichiamo di seguito la lettera che la professoressa Silvia Maria Ravazzi, docente di una scuola media della provincia bergamasca, ha scritto al ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina per chiedere di far tornare a scuola i ragazzi, sia per il loro bene sia per l'impossibilità di lavorare seriamente data l'assenza di un'infrastruttura digitale all'altezza.
Egregio Ministro Lucia Azzolina,
sono un'insegnante della scuola secondaria di primo grado di un paese della provincia di Bergamo. Scrivo tale lettera perché desidero farLe sapere che nel nostro territorio non c'è connessione, perciò la Didattica Digitale Integrata (DDI) risulta quasi impossibili. Altro che dire: "Non lasciamo indietro nessun alunno sia come comunicazione scuola-famiglia sia come device e connessione!" (linee guida Ministero), qui è un'intera scuola che non riesce a lavorare! In un territorio, quello bergamasco, in cui è VERGOGNOSO e colpevolizzante verso i nostri ragazzi averli lasciati a casa in questo modo! Tanto più che non si pensa alle conseguenze sia didattiche, ma soprattutto psichiche e psicologiche che potranno avere ripercussioni anche di lunga durata sui nostri ragazzi. Parecchi dei miei alunni hanno situazioni già molto difficili, sia familiari che personali. Li trovo sempre più depressi e demotivati anche se loro dicono che va tutto bene.
Perché non preme per farci almeno passare a Zona Arancione? Noi abbiamo contagi molto bassi. Alle conseguenze sui ragazzi ci pensate?
Io Le devo dire sinceramente che oggi ho detto un rosario, ho pregato perché i nostri alunni tornino il più presto possibile sui banchi di scuola. Noi ci teniamo al massimo a eseguire le regole di sicurezza anti-Covid e loro le eseguono. Non facciamo lavori di gruppo purtroppo, ma comunque cerchiamo di lavorare sul gruppo classe, promuovendo discussioni... Abbiamo lavorato sull'accoglienza per rielaborare come avevano vissuto il lockdown, abbiamo fatto un cartellone con le loro frasi che hanno voluto rimanessero nella memoria di classe. Ora, dopo un periodo di ripresa, si stava iniziando a lavorare bene... Peccato!
NOI VOGLIAMO SOLAMENTE LAVORARE! ESSERE MESSI NELLE CONDIZIONI DI POTERE LAVORARE! ADESSO È IMPOSSIBILE! LA DDI NON È SCUOLA! NON POTRA' MAI SOSTITUIRE LE LEZIONI IN PRESENZA!
I docenti girano per la scuole sperando di trovare connessione (anche in bagno), e anche utilizzando i nostri hot-spot tante volte non funzionane, siamo collegati in troppo e così perdiamo le già poche ore di DDI. È frustrante. Il Dirigente ci ha fatto sapere che per un intervento da parte del Comune ci vorranno mesi... Siamo esausti.
Sperando in una qualche buona nuova, confidando nella Sua Attenzione che ha sempre dimostrato nei momenti difficili,
I miei più cari saluti