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L'imbarazzante ritardo sulla zona rossa in Val Seriana e la sensazione di essere presi in giro

L'imbarazzante ritardo sulla zona rossa in Val Seriana e la sensazione di essere presi in giro
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di Andrea Rossetti

La zona rossa, ufficialmente parlando, ancora non c'è. Eppure, ad Alzano e Nembro, nei fatti è come se ci fosse. In giro la gente è poca (certo non favorita dal clima uggioso), i locali sono vuoti o direttamente chiusi. Si va giusto a far la spesa, poi si resta chiusi in casa. Una vita isolata, insomma. Per questo sono soprattutto le aziende a temere l'imposizione di una zona rossa: le misure restrittive attuate al momento in quel di Vo' Euganeo e in dieci Comuni del Lodigiano metterebbero in ginocchio un sistema che già sta faticando ma che rappresenta una ricchezza economica non solo per la Bergamasca, ma per tutta la Lombardia e l'Italia.

La sensazione è che sia soltanto questione di tempo. Ieri, giovedì 5 marzo, pare che le forze dell'ordine abbiano fatto i primi sopralluoghi. L'Esercito pure. Certezze, a dire il vero, non ce ne sono. Di foto non ne sono scattate, ma fonti prefettizie e romane confermano le voci. Del resto, l'Istituto superiore di sanità ha già detto di essere favorevole alla misura, la Regione pure. Gli unici tentennamenti sono a Roma, dove le possibili ricadute economiche della misura stanno frenando la decisione. Un freno a mano tirato che, però, non aiuta.

I numeri sono lì, davanti a tutti, e parlano da soli: su 537 casi di Coronavirus riscontrati nella Bergamasca (dato della sera di giovedì 5 marzo), 71 sono Nembro, 35 ad Alzano, 25 ad Albino, 17 a Villa di Serio, 8 a Gazzaniga. Oltre un quinto dei casi complessivi di una provincia di 1,2 milioni di abitanti concentrati in un'area di meno di centomila persone. Ed è così da giorni, ormai. Che il problema esista, dunque, è assodato. La domanda che ci si pone, dunque, è un'altra ed è la stessa che ha giustamente sottolineato Simone Bianco sul Corriere Bergamo: serve ancora una zona rossa? Non è troppo tardi? È imbarazzante la lentezza con cui la questione sta venendo trattata, è imbarazzante il silenzio che giunge da Roma a ogni domanda in merito. La zona rossa imminente si spera possa rallentare il contagio, ma certo non cancellerà la sensazione di essere stati presi in giro, non considerati, che sempre più persone che vivono in Val Seriana stanno provando.

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