L'immagine della donna nei media arabi
Capire, attraverso uno sguardo attento ed approfondito, il ruolo della donna all’interno della cultura araba grazie a ciò che del genere femminile passa attraverso i media: è questo l’obiettivo della raccolta di saggi Le donne nei media arabi, a cura di Renata Pepicelli, ricercatrice all’Università di Bologna, edito da Carocci Editore.
Nelle Rivoluzioni che hanno sconvolto il Maghreb negli ultimi anni, le donne hanno spesso avuto un ruolo fondamentale. La loro ricerca di un nuovo spazio, più ampio e più aperto ai diritti fino ad oggi negati, ha portato il genere femminile ad avere una parte fondamentale nei cambiamenti avvenuti soprattutto in Egitto e Tunisia, seppur con risultati diversi.
In Tunisia, già Ben Ali vantava nel proprio governo diverse donne, ma la loro posizione veniva strumentalizzata per ottenere un dialogo più aperto (e maggiori vantaggi) con l’Occidente. Oggi, invece, le proteste femminili hanno portato ad una vera rivoluzione nella difesa ed il rafforzamento dei diritti della donna.
Non si può invece dire lo stesso per quanto accaduto in Egitto: nel corso del tempo, la maggior parte delle promesse e delle aspettative è stata tradita. Sotto Mubarak, il genere femminile ricopriva addirittura un ruolo più ampio che nell’attuale governo: oggi violenze, soprusi ed emarginazione sono all’ordine del giorno.
Maria Channel - Egitto
MTV Lebanon - Libano
Kuwait TV - Kuwait
al-Arabiya - Libano
Renata Pepicelli spiega tutto questo in percorso articolato in sette saggi che si focalizza soprattutto su quello che è sempre stato la concezione occidentale della donna araba: velata, sottomessa, arretrata e vittima del maschilismo islamico. La donna come simbolo dell’eterno scontro tra cultura araba-musulmana e cultura aperta occidentale, la donna come spiegazione del diverso e dell’altro. L’autrice sfrutta questa visione per spiegare cosa è cambiato e quanto stia ancora cambiando all’interno del mondo arabo dopo le Rivoluzioni del 2011, punto di svolta politico e sociale.
Nell’introduzione all’opera, l’autrice esplicita l’intento del libro. Vuole cercare di andare oltre alla troppo spesso superficiale visione occidentale del problema: come vengono rappresentate le donne dai media arabi? Come si auto-rappresentano? Cosa è cambiato nel processo di rappresentazione femminile con le sollevazioni popolari e l’avvento al potere di partiti islamisti?
Respinge le visioni “riduzionistiche” della donna araba, tiene conto della pluralità delle esperienze femminili esistenti nel mondo arabo e della coesistenza di diverse, ed a volte conflittuali, sfere pubbliche: negli ultimi anni la donna ha, in generale, ottenuto più spazio nella sfera sociale, ma fatica ancora a far sentire la propria voce, ad incidere realmente sulle scelte politiche, a respingere le forme di violenza privata e pubblica.
Forse in parte l’immagine della donna araba è cambiata. Ma la sua condizione?