Un giallo dai contorni inquietanti

L'imprenditore sparito a Brescia e il dipendente trovato morto

L'imprenditore sparito a Brescia e il dipendente trovato morto
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L’ultimo sviluppo della misteriosa scomparsa di Mario Bozzoli e Giuseppe Ghirardini è dei peggiori che si potessero immaginare: il corpo del secondo è stato infatti trovato senza vita in località Case di Viso, Valcamonica, in provincia di Brescia. È l’ultimo, drammatico e inspiegabile tassello di una vicenda che per il momento rimane più che oscura, iniziata l’8 ottobre con la scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli, infittitasi mercoledì 14 con la sparizione anche dell’operario Giuseppe Ghirardini, e divenuta un vero e proprio mistero con la scoperta del cadavere di quest’ultimo avvenuta ieri, domenica 18 ottobre.

La scomparsa di Bozzoli. Come accennato, tutto ha avuto inizio l’8 ottobre, quando Mario Bozzoli, proprietario, in società con il fratello, di un’omonima fonderia situata a Marcheno, nel bresciano, è misteriosamente scomparso senza lasciare alcuna traccia. L’ultima notizia che si ha avuto di lui è stata una telefonata fatta alla moglie, intorno alle 19 dell’8 ottobre, con cui Bozzoli avvisava la consorte di essere in procinto di lasciare la fabbrica per tornare a casa. Giusto il tempo di andare negli spogliatoi aziendali per smettere gli abiti da lavoro e cambiarsi. Ma in quegli spogliatoi Bozzoli non ci è mai arrivato, essendo rimasti lì i vestiti con cui sarebbe dovuto tornare a casa. Dal momento di quella telefonata, nessuno ha più avuto notizie di Mario. Gli inquirenti e le unità della polizia scientifica si sono immediatamente recate in fabbrica, ma dalle prime ricerche non è emerso nulla di anomalo, né per quanto riguarda eventuali tracce lasciate da Bozzoli nel tragitto fra il luogo della telefonata e gli spogliatoi, né nelle registrazioni delle telecamere della sicurezza. Il cellulare risultava irrintracciabile. L’intera fonderia è stata immediatamente posta sotto sequestro, onde evitare che anche il più piccolo particolare venga modificato. È stata scartata pressoché subito l’eventualità del suicidio, per mancanza di valide motivazioni: in famiglia non c’era alcun problema, e l’azienda godeva di ottima salute, anzi era addirittura in espansione.

 

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Lo sviluppo delle indagini. Se c’è un punto di cui gli inquirenti potevano essere sufficientemente sicuri era che la possibile soluzione della vicenda doveva per forza trovarsi all’interno della fonderia. Non fosse che si tratta di più di 3mila metri quadri di superficie, fatta di capannoni, magazzini, macchinari e depositi di materiali. Trovare anche solo la minima traccia di qualsiasi cosa, dunque, si è rivelato fin da subito molto complicato. Con il passare dei giorni, le forze dell’ordine hanno deciso di estendere il raggio di ricerca anche nel territorio circostante la fonderia, scandagliato centimetro per centimetro dalle unità cinofile e dalla scientifica. Sono stati visionati anche i nastri di tutte le telecamere, pubbliche o private, montate nel circondario. Ma nulla emergeva, e la vicenda si faceva sempre più oscura. Nel frattempo, venivano sentite tutte le persone che potevano essere informate di un qualsiasi fatto rilevante: i parenti di Bozzoli e i dipendenti della fabbrica, in particolare 4 operai che erano ancora in fonderia al momento della scomparsa di Mario. Fra questi, c’era anche Giuseppe Ghirardini.

La sparizione di Ghirardini. Ma gli inquirenti non hanno avuto la possibilità di ascoltare Giuseppe, perché mercoledì 14 ottobre è sparito nel nulla pure lui. Quello stesso giorno era atteso da alcuni amici per compiere insieme una battuta di caccia, rinviata però per maltempo. Stando a quanto dichiarato dai famigliari, Ghirardini mercoledì 14 sarebbe comunque andato via da casa, senza portarsi dietro i cani che sarebbero serviti per la giornata venatoria: salutati i parenti con serenità, senza che nulla potesse lasciar trapelare un qualcosa di sospetto, Ghirardini è partito, senza però più far ritorno. Gli inquirenti si sono dunque trovati alle prese con un nuovo caso di sparizione, che ovviamente non può non considerarsi, con ogni probabilità, legato a quello di Bozzoli. Sono così iniziate anche le ricerche del secondo uomo, a partire dal passo Crocedomini, dove è stato rintracciato per l’ultima volta il suo cellulare. Ma fra la neve già arrivata e il maltempo, tutto si è rivelato fin da subito estremamente difficoltoso. Nel frattempo, nessuna novità per quanto riguardava Bozzoli.

 

Imprenditore scomparso: trovato morto l'operaio

 

Il ritrovamento dell’auto di Ghirardini. Sabato 17 ottobre, finalmente, una prima scoperta: la macchina di Giuseppe Ghirardini, una Suzuki marrone, è stata ritrovata nei pressi di Ponte di Legno, sulla strada che porta al passo del Tonale, senza nessuno a bordo. La polizia scientifica ha immediatamente dato il via alle analisi sul veicolo, prima sul posto e successivamente in laboratorio, dove la macchina è stata trasportata, ma non è emerso nulla di rilevante. Le ricerche di Ghirardini, naturalmente, hanno cominciato a concentrarsi nella zona del ritrovamento dell’automobile.

Il corpo di Ghirardini. E alla fine ieri, domenica 18, è stato trovato il corpo senza vita di Giuseppe, vicino ad un torrente a circa 8 chilometri (un'ora di cammino) dal luogo in cui è stata rinvenuta la sua macchina. Non è ancora stata accertata la causa del decesso: sul cadavere non sono stati trovati particolari segni che possano lasciar pensare ad una colluttazione o comunque ad eventi di violenza; si potrebbe dunque pensare ad un malore. Ma l’autopsia deve essere ancora effettuata con perizia, e dunque per il momento si possono solo avanzare supposizioni, senza scartare alcuna ipotesi. Sarà fondamentale capire, soprattutto, da quanto tempo Ghirardini era morto al momento del ritrovamento del corpo.

Il fornitore spagnolo. Nel frattempo, è emerso un dato su cui gli inquirenti stanno alacremente lavorando nelle ultime ore: si è infatti saputo che la sera della scomparsa di Bozzoli sarebbe dovuto arrivare in fonderia un fornitore di materiali spagnolo, a cui però, a quanto pare, venne chiesto di posticipare di un paio d’ore l’arrivo in fabbrica. L’appuntamento originario sarebbe stato alle 19, ovvero più o meno l’ora in cui Bozzoli è scomparso. Per il momento non si sa nulla di più, ma la circostanza è certamente molto sospetta. Al di là del giallo su questo fornitore, però, sulla scomparsa di Bozzoli e la morte di Ghirardini le indagini sono davvero ancora in alto mare.

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