L'incendio al Maguire's, un anno fa

Nella notte tra il 6 e il 7 aprile 2015, Bergamo veniva scossa da una forte esplosione. In pochi minuti, le fiamme si impossessarono del noto Maguire's Pub in via Previtali, distruggendolo completamente. Al suo interno perse la vita Gigi Parma, titolare del locale e, soprattutto, un cittadino attivo, sempre pronto a mettersi in gioco per aiutare la sua (e nostra) città a crescere e diventare migliore. Il rogo divampò alle 4.30. Le cause del decesso di Parma furono immediatamente chiare, tanto che non fu disposta nemmeno l'autopsia: l'esercente morì per le ustioni riportate.
L'inchiesta. A distanza di un anno da quei tragici fatti, l'inchiesta coordinata dal pm Fabio Pelosi è stata archiviata per morte del reo e oggi, sulle vetrine del locale che portano ancora le cicatrici di quella terribile notte, campeggiano due cartelli: vendesi e affittasi. In realtà gli inquirenti non ci hanno messo molto a ricostruire i fatti che hanno portato alla distruzione del Maguire's e alla morte dell'esercente, tanto che, a livello giuridico, l'inchiesta fu chiusa già il 12 luglio 2015, quando il pm depositò istanza di archiviazione in parallelo alla richiesta di fallimento della società di cui era titolare lo stesso Parma.
Sin dalle prime ore successive alla tragedia, fu chiaro che si era trattato di un incendio doloso. Oggi si può dire con assoluta certezza che ad appiccarlo fu Gigi Parma stesso, rimasto poi vittima del suo gesto. Secondo gli inquirenti, l'obiettivo era intascare i soldi dell'assicurazione, che soltanto poche settimane prima aveva rinnovato. La speranza di Parma era risolvere la propria grave situazione debitoria. Secondo le informazioni fornite alle forze dell'ordine dal commercialista dell'attività, i debiti dell'esercente ammontavano a una cifra vicina ai 500mila euro, la stessa che avrebbe intascato dall'assicurazione nel caso in cui il locale fosse stato distrutto da un incendio.

esplosione via previtali

esplosione via previtali

esplosione via previtali

esplosione via previtali
Cosa avvenne quella terribile notte. Il pm e il suo team hanno ricostruito tutti i passaggi di quella tragica notte: alle 3.15, Parma chiuse il locale, salutando il barista e l'ultimo cliente. A differenza delle altre sere portò a casa con sé anche il fondo cassa e dei pregiati sigari che solitamente teneva al Maguire's. Una volta raggiunta la sua abitazione in Città Alta, però, Parma non andò a letto: lasciò i suoi smartphone e prese le taniche di benzina che aveva preparato nei giorni precedenti. Poi uscì di nuovo per tornare al locale, percorrendo una strada diversa rispetto a quella abituale, evitando così di farsi riprendere da alcune telecamere di sorveglianza presenti nel tragitto dalla sua abitazione al Maguire's. Tornato al locale ed entrato dall'ingresso secondario, Parma avrebbe sparso circa 25 litri di benzina per tutto il locale. Proprio l'enorme quantità di combustibile avrebbe saturato l'ambiente, causando poi il forte scoppio non appena Parma accese la fiamma per appiccare l'incendio. Il proprietario, che aveva parcheggiato il suo scooter a pochi metri di distanza dal locale, fu travolto dal botto e dall'incendio. La mattina, una volta spente le fiamme, i soccorritori trovarono il suo corpo riverso al suolo, tra la cucina e la sala. Indossava dei guanti in lattice e, prima di morire, aveva tentato di togliersi di dosso i vestiti che stavano andando a fuoco.
[Gigi Parma, titolare del Maguire's Pub]
Il ricordo. Il Maguire’s era un punto fermo della Bergamo by night, locale rinomato per la cordialità di Parma e l’ottima qualità dei suoi prodotti, a partire dalle birre. Tra gli avventori del suo locale non c’erano solo giovani, ma anche giornalisti e politici. Tra i primi ad accorrere sul luogo della strage anche l’onorevole Antonio Misani, amico di lunga data di Parma. Nelle ore immediatamente successive alla tragedia, sui social si mossero in tanti per ricordare, a loro modo, con una foto o un pensiero, quell’omone così entusiasta e sempre sorridente che i debiti hanno portato alla morte.