Lo scherzo di pessimo gusto fatto a suor Angel: al telefono non era il Papa ma un imitatore
La suora, Guardia medica a Villa d'Almé e in prima linea contro il Coronavirus, lo ha scoperto quando la notizia aveva già fatto il giro del web. Il giornale cristiano ipotizza: qualche collega invidioso?
Quella di suor Nama Kalela Angel Bipendu, congolese, laureata in Medicina e Chirurgia a Palermo e attualmente in servizio nell’Unità speciale di assistenza domiciliare per i malati di Coronavirus a Villa d’Almè, è una storia bellissima, che è stata raccontata anche dalla Rai. Per questo non stupiva pensare che Papa Francesco, a sorpresa, avesse deciso di telefonarle. Anche perché il Pontefice sappiamo che ogni tanto ama prendere la cornetta e fare telefonate di questo tipo. Purtroppo, come ha rivelato Famiglia Cristiana, suor Angel è stata vittima di uno scherzo.
Qualcuno pare abbia rubato il cellulare a un collega di un'altra Guardia medica e si è preso gioco della suora, imitando alla perfezione la voce di Bergoglio. Uno scherzo, ci permettiamo di dire, di pessimo gusto, visto anche che suor Angel era appena ritornata dall'ennesima constatazione di un decesso.
I fatti li ha svelati la stessa suora a Famiglia Cristiana poco dopo aver scoperto lo scherzo di cui è stata vittima, a circa 24 ore da quella che pensava fosse stata la conversazione con il Pontefice e dopo che aveva già condiviso la sua gioia con i colleghi e la madre superiora. Insomma, quando la notizia era già diventata di dominio pubblico. «Erano le 22.55 quando mi ha telefonato un numero di cellulare, non era un anonimo - ha raccontato la suora -. Il nostro centralino ha registrato subito il numero. Pensavo a un paziente, invece mi ha detto di essere il Santo Padre. La voce era uguale… Mi ha chiesto anche il mio contatto privato e naturalmente gliel’ho dato. Ero molto emozionata». Poi, però, quasi un giorno dopo lo stesso numero l’ha richiamata: «Mi ha detto di essere un collega di un’altra Guardia medica, a cui nel pomeriggio gli era stato rubato il telefonino che ha poi ritrovato nella buca della sua postazione. Diceva che stava richiamando tutti i numeri ritrovati tra le chiamate recenti e che sul suo cellulare ha ritrovato anche messaggi minacciosi e immagini sconce inviate ad altri contatti».
Ovviamente, il collega a cui è stato sottratto il cellulare ha affermato che adirà le vie legali, mentre suor Angel, A Famiglia Cristiana, ammette di essere rimasta un po' dalusa: «Era stato un bel regalo poter parlare con il Papa. Mi sembra un gesto molto grave». Il giornale cattolico ipotizza il gesto di qualche collega invidioso, e suor Angel non sa che pensare: «Ci sono stati in effetti un po’ di scontri in questi giorni, alcuni medici si sono lamentati di trovarsi spesso giornalisti fuori la porta... Io non ho mai contattato nessuno. Quando mi chiedono una intervista, racconto solo il mio servizio professionale. Non mi interessa diventare famosa, voglio solo aiutare gli altri». Peccato che qualcuno abbia voluto prendersi gioco di lei (e un po' di tutti noi) in questo modo.