Maledetta burocrazia

L'Odissea di Angelo, guarito dal Covid, per vedersi riconosciuta la meritata pensione

All'Inps mancavano i contributi figurativi di quattro mesi di congedo parentale

L'Odissea di Angelo, guarito dal Covid, per vedersi riconosciuta la meritata pensione
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Dalla Bergamasca arriva l’ennesima storia che racconta come il dedalo della burocrazia possa far diventare qualsiasi procedura una vera e propria Odissea. È la storia di Angelo Colombo, 61 anni, di Alzano Lombardo, ex direttore delle Poste di Ranica, che dopo aver contratto il Covid (anche in forma grave) ha dovuto affrontare un rimpallo via l’altro tra gli uffici dell’Inps per ottenere la pensione.

Erano stati gli strascichi della malattia, come racconta l’Eco di Bergamo, a convincerlo di non essere più in grado di svolgere il proprio lavoro e a dimettersi da Poste Italiane. Angelo dovrebbe riscuotere la prima pensione ad aprile di quest’anno, ma qui sorge l’intoppo: i contributi figurativi dei quattro mesi di congedo parentale di cui ha goduto non erano stati trasmessi all’Inps.

Lo scontro con la burocrazia lo porta, ad agosto, a chiedere il riscatto oneroso del periodo, ma gli viene risposto dall’Inps che non era possibile; quindi, da Ipost (ufficio diverso, ma stesso ente) gli risposto l’esatto opposto.

Addirittura gli era stato proposto di attendere e ripresentare la domanda per la pensione avvalendosi di Quota 100. La vicenda, fortunatamente, si è conclusa con un lieto fine, visto che l’Inps pare abbia riconosciuto ad Amgelo i contributi figurativi.

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