#LoFaccioPer, l'Avis lancia il progetto per la raccolta plasma iperimmune
Porta San Giacomo, in Città Alta, per l'occasione viene illuminata di colore rosso.
Oggi, domenica 14 giugno, si celebra la Giornata mondiale del Donatore di Sangue. E Porta San Giacomo si illumina di rosso proprio per ricordare questo evento. In questo periodo da un lato c’è l’impossibilità di realizzare manifestazioni pubbliche (i festeggiamenti previsti sono stati rimandati all'anno prossimo), dall’altra la necessità di rispondere in modo efficace all’emergenza sanitaria che ha colpito tutto il mondo. Da un lavoro di collaborazione tra Avis, Regione Lombardia e Scr-Areu è nato il progetto di raccolta plasma iperimmune che partirà lunedì 22 giugno. Ai donatori di plasma verranno effettuati sia il test sierologico che il tampone per l’individuazione di anticorpi specifici anti SARS CoV-2. «È un progetto significativo - spiega Oscar Bianchi, bergamasco, presidente regionale Avis - che dà una risposta coordinata e sinergica alla necessità, grazie alla condivisione con tutto il sistema trasfusionale lombardo e all’output finale: la produzione di immunoglobuline specifiche, la vera cura che dà pari opportunità ai malati. In questa giornata lanciamo anche un nuovo progetto, che verrà realizzato con i giovani e per i giovani. Si chiama #LoFaccioPer e vuole raccogliere storie e testimonianze».
In Italia torna a crescere il numero dei donatori di sangue dai 18 ai 25 anni, invertendo una tendenza che li vedeva in costante calo dal 2013. Quest’anno l’Oms aveva scelto l’Italia per ospitare la manifestazione mondiale, che è stata rinviata al 2021, a causa della pandemia. I dati del Centro nazionale sangue indicano che nel 2019 i donatori totali sono stati 1.683.470, stabili rispetto allo scorso anno. Tra questi 213.422 donatori si situano nella fascia di età più giovane (18-25 anni), 1,6% in più rispetto all’anno precedente. Un indicatore positivo che però rimane isolato, come dimostrano il calo registrato nelle fasce 26-35 anni (-1,4%) e 36-45 anni (-3,6%) e l’aumento del numero dei donatori di tutte le fasce di età superiori (dai 46 ai 55 +0,5%, dai 56 ai 65 +5,1%). I nuovi donatori sono poco più di 362mila, in calo del 2,3%; le donne sono 538.386 (il 32% del totale). Le trasfusioni sono state circa 3 milioni, ovvero una ogni 10 secondi. Resta stabile anche il numero dei donatori in aferesi, la procedura che permette di donare soltanto alcune parti del sangue intero come il plasma e le piastrine, che sono stati 202 mila.
Nel 2019 sono stati 858.170 chilogrammi di plasma per la produzione di farmaci plasmaderivati, quasi 14mila in più rispetto all’anno precedente, pienamente in linea con gli obiettivi del Programma Nazionale Plasma. Per il sangue è stata garantita anche lo scorso anno l’autosufficienza totale, che per i medicinali derivati dal plasma è a livello nazionale mediamente del 70% circa.