Lombardia in lockdown: «Campania aperta, noi invece chiusi. Usati dati non affidabili»
Nell'annuncio delle zone rosse, arancioni e gialle non sono mancati i colpi di scena, come il caso della Campania. L'onorevole del Carroccio: «È sconcertante»
«È sconcertante che il Governo abbia deciso sulle zone rosse, arancio e gialle con dati in ritardo e non affidabili, come certifica lo stesso Cts riguardo agli indici trasmessi da Napoli – sottolinea l’esponente del Carroccio -. E così la Campania resta aperta e la Lombardia, insieme a Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria, chiude. Poi è un dettaglio che tre di queste regioni siano di centrodestra e la Campania di centrosinistra».
Tra le voci di rabbia all’indomani dell’annuncio delle nuove misure restrittive in vigore da venerdì 6 novembre vi è anche quella dell’onorevole bergamasco della Lega Daniele Belotti, che denuncia come le decisioni di Palazzo Chigi si basino su dati considerati vecchi e non attendibili.
L’annuncio delle zone rosse, arancioni e gialle è arrivato nella tarda serata di ieri (mercoledì 4 novembre) ma, se il destino della Lombardia appariva già segnato, non sono di certo mancati i colpi di scena. Tra questi, infatti, la classificazione di Campania e Veneto e delle provincie di Bolzano e Trento tra le zone gialle, quelle a minor rischio, nonostante alla vigilia fossero candidate a essere tra i territori ai quali si sarebbero dovute applicare misure maggiormente restrittive.