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Lonno: il negozio va così così. E se chiude, questa volta è per sempre

Dopo un’ottima partenza, da dicembre c’è stato un grande calo. «Vengono qui solo per pane, latte e salumi. La spesa grossa la fanno altrove». Anna: «Lamentele perché alcuni anziani si fermano a chiacchierare». L’assessore Pulcini: «Fornito e con prezzi bassi. Se chiude niente bandi»

Lonno: il negozio va così così. E se chiude, questa volta è per sempre
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di Elena Conti 

A Lonno non si parla d’altro. È bastata qualche parola buttata lì, con cautela, durante il comitato di frazione di giovedì 9 gennaio per provocare lo sgomento dei lonnesi, che si sono affrettati a chiedere delucidazioni al diretto interessato. E purtroppo questa volta i pettegolezzi sono veritieri: il negozio di Lonno minaccia di chiudere, a soli 4 mesi dall’apertura. Un punto vendita fortemente voluto dagli abitanti della frazione, che hanno spinto affinché il Comune rinnovasse il bando per l’utilizzo gratuito dei locali. Paolo Papagni, il venditore ambulante di formaggi, si era aggiudicato il negozio che il 6 ottobre ha finalmente riaperto i battenti. Ma ora il sogno di fare la spesa sotto casa sembra dissolversi. «Il motivo? Non si guadagna abbastanza - spiega Paolo il formaggista -, le spese per la corrente e per pagare i dipendenti sono troppe e non riusciamo a vendere a sufficienza. Dopo un’ottima partenza nei mesi di ottobre e novembre, da dicembre c’è stato un notevole calo dell’affluenza. I lonnesi vengono qui solo per comprare pane, latte e a volte salumi e formaggi, ma non sono interessati alla varietà degli altri prodotti. Questo significa che la spesa grossa la fanno da un’altra parte. Eppure qui abbiamo tutto e con prezzi inferiori a quelli medi della grande distribuzione organizzata. Non capisco dove abbiamo sbagliato».

«Abbiamo calcolato - dice Eleonora, moglie di Paolo e commessa nel minimarket - che a Lonno ci sono circa 90 famiglie. Di queste, soltanto 10 o 15 fanno la spesa da noi. Tantissimi vengono a comprare il pane, ci sono giorni in cui dobbiamo scendere a prenderne altro perché lo terminiamo già al mattino, mentre altri giorni ne avanza parecchio. Ma il negozio non può sopravvivere di solo pane. Facciamo molti sacrifici per tenerlo aperto e li facciamo volentieri perché Lonno ci piace, ci troviamo benissimo con i nostri clienti abituali, ma non è abbastanza. E pensare che ci sono persone che vengono anche da fuori Nembro perché hanno capito che abbiamo prezzi vantaggiosi e prodotti di qualità: anche persone di Milano, che durante il weekend si fermano qui a fare la spesa grossa. Capita invece che alcuni lonnesi, nel giorno del mercato, vadano a comprare il formaggio dai nostri concorrenti».

«Sono molto dispiaciuta - dice Anna, la dipendente -, se il minimarket dovesse chiudere dovrei ricominciare a cercare lavoro. Abbiamo ricevuto alcune lamentele da parte dei clienti perché alcuni anziani si fermano qui a chiacchierare un po’, oltre che a far la spesa. Posso capire che non tutti abbiano voglia di fermarsi a chiacchierare, però noi cerchiamo di essere cordiali, del resto il senso dei negozi di vicinato è anche questo, essere un punto di riferimento, un posto dove è possibile parlare con qualcuno. Purtroppo anche da me, in Sicilia, queste realtà stanno svanendo sempre di più a vantaggio dei supermercati e nei piccoli paesi i negozi fanno davvero fatica. Anche il fatto di non avere aperto prima dell’estate ha giocato a sfavore, però ci aspettavamo comunque maggiore riscontro». «Non mi interessa guadagnare chissà che - aggiunge Paolo - ma solo farlo stare in piedi, senza aiuti da parte di nessuno. Così purtroppo è difficile. Mi prendo 40 giorni di tempo per vedere come vanno le cose, poi a marzo farò le mie conclusioni e deciderò cosa fare».

«Speravamo che Paolo riuscisse a tenere aperto almeno un anno - commenta Massimiliano Pellicioli, presidente del comitato di Lonno -, per poi valutare se ne vale la pena oppure no. Come comitato stiamo prendendo in considerazione l’idea di fare un’azione sensibilizzatrice sui lonnesi, per incentivare la spesa al negozio e far capire che i prezzi sono convenienti e la qualità dei prodotti è ottima». «Serve senso di responsabilità da parte dei lonnesi - spiega Massimo Pulcini, assessore al commercio -, Paolo ha voglia di lavorare, ma per lavorare servono i clienti. Confermo che dal punto di vista della qualità e della varietà dei prodotti, oltre che dei prezzi, il minimarket di Lonno è decisamente competitivo. Un negozio a 7 km dal centro del paese così fornito e con prezzi così bassi è un caso eccezionale. Paolo, con la sua esperienza di venditore, è l’unico in grado di tenere aperto il minimarket di Lonno. Se fallisce lui, il Comune non aprirà altri bandi».

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