In scena a settembre

L'opera lirica su Raffaella Carrà si farà, costerà 674 mila euro (tutti raccolti da privati)

L'annuncio dato dal sindaco Gori, Giorgio Berta e Francesco Micheli. A interpretare la Raffa sarà Chiara Dello Iacovo

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di Paolo Aresi

L’opera lirica su Raffaella Carrà si farà, costerà 674 mila euro esatte, già raccolti interamente da contributi di privati. Verrà realizzata in questi mesi e debutterà al Donizetti alla vigilia del festival donizettiano (quindi verso settembre), in questo 2023, anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura.

Da un'idea di Francesco Micheli

Francesco Micheli

Ma da dove è nata questa idea? Perché la Carrà eroina di un’opera interamente prodotta dalla nostra Fondazione Donizetti? Ne hanno parlato oggi (31 gennaio) il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Fondazione Giorgio Berta e il direttore artistico del Festival Donizetti, Francesco Micheli, durante la conferenza stampa indetta a Palafrizzoni.

Ha detto Giorgio Gori: «Il progetto è stato deliberato ieri dalla Fondazione Donizetti. È una cosa speciale, è l’idea ambiziosa di produrre un’opera contemporanea partendo da un’idea di Francesco Micheli, con protagonista Raffaella Carrà, una donna che ha influenzato in maniera profonda il costume italiano. Non sarà un musical, ma una vera opera in cui la vicenda della Carrà televisiva si collegherà a quella di una normale famiglia italiana di quegli anni».

«La Carrà è un personaggio rivoluzionario»

Giorgio Berta ha spiegato che le risorse sono arrivate da privati grazie al lavoro certosino dai responsabili della Fondazione e che alla fine il via libera è stato dato a «stragrande maggioranza» (sei favorevoli e solo un voto contrario). Micheli ha parlato di una «gioia incontenibile» per l’approvazione del progetto. Questa dell’opera Raffa in the Sky (il titolo che dovrebbe avere l'opera) è una sua idea, partorita - ha raccontato - nell’estate dopo la grande pandemia.

Ha detto Micheli: «Dobbiamo considerare che Puccini, Verdi, Donizetti erano come le nostre star del pop. Perché l’opera non può tornare a parlare alla gente, perché deve restare in un ambito ristretto di appassionati? Ma per rendere attuale la lirica bisogna avere il coraggio di affrontare anche soggetti scomodi. Come scomodo era il personaggio di Lucia di Lammermoor, come scomoda era la figura di Violetta nella Traviata… La Carrà è stata un personaggio rivoluzionario, le sue armi erano i messaggi televisivi che lanciava, a cominciare dal suo famoso scatto all’indietro della testa, che era come una liberazione: le donne si liberavano di quelle tremende acconciature cotonate che erano un ultimo sistema per tenerle bloccate, ingabbiate in schemi che certo non le aiutavano a realizzarsi… La nostra opera è un tentativo nuovo di incontrare nella lirica il pop considerato consumistico e senza valore. Entriamo in un terreno vergine e selvaggio, è un tentativo coraggioso».

Chiara Dello Iacovo sarà la Carrà

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66mo Festival della Canzone Italiana, Seconda serata
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Raffaella Carrà come un’eroina del Risorgimento, come una Carmen di Bizet. Una donna paladina dell’emancipazione femminile, di una sessualità liberata. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il compositore Lamberto Curtoni, l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti. A interpretare la Carrà sarà la giovane Chiara Dello Iacovo, attrice diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e cantante che ha partecipato anche al Festival di Sanremo (nella sezione Nuove Proposte). Per gli altri ruoli i nomi non sono stati ancora confermati, ma si sa che a dirigere i cantanti ci sarà Carlo Boccadoro. La regia sarà di Francesco Micheli, librettisti Renata Ciaravino e Alberto Mattioli.

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