L'auto di Stefania Rota sarebbe stata usata più volte, dopo la sua morte
La donna frequentava qualcuno. Sul corpo trovate varie ferite poco compatibili con un incidente domestico
All'inizio sembrava un atto dovuto, ma con molte incognite: adesso, invece, il fascicolo aperto dalla Procura per il presunto omicidio di Stefania Rota, ritrovata morta in casa dopo mesi a Mapello, è supportato da diversi indizi. Non prove, certo. Le verifiche degli inquirenti sono ancora in corso e non è il caso di sbilanciarsi verso conclusioni affrettate.
Un uomo misterioso e la macchina nel parcheggio
Nel frattempo, però, come riportato oggi (giovedì 11 maggio) da L'Eco di Bergamo si è scoperto che la donna, negli ultimi mesi, frequentava un uomo: qualcuno che passava a prenderla in macchina e poi la riaccompagnava a casa, con cui era stata vista qualche volta e che non è stato ancora identificato. In realtà, non è nemmeno chiaro se c'entri con il decesso della donna, anche perché l'indagine rimane blindata e le informazioni a disposizione dell'opinione pubblica sono ancora poche. La Ford Fiesta blu di Stefania, al contrario di quanto si credeva all'inizio, era già stata ritrovata in un parcheggio di via Foscolo, poco distante dall'abitazione di via XI Febbraio. Anche quando la 62enne doveva essere già deceduta, diversi testimoni l'avrebbero vista andare e venire in zona, per cui alla guida c'era qualcun altro.
Le tracce di sangue in casa e quelle presunte in auto
Dopo i rilievi della scientifica, il luminol ha evidenziato schizzi di sangue in salotto (di cui si sta analizzando la direzione) e, dall'autopsia, sono state scoperte ferite alla testa e nella parte superiore del corpo. Quelle al capo potrebbero spiegarsi sia con una caduta (anche se sono più di una) che con un trauma da oggetto contundente, ma altre lesioni sarebbero difficilmente giustificabili con un incidente domestico: nel tinello, infatti, non c'erano mobili che potessero causarne di così numerose. Tracce sono state poi rilevate col luminol anche nell'auto, sebbene si stia accertando ancora la loro natura organica, dato che la sostanza utilizzata evidenzia anche la ruggine.
A caccia di indizi
Un altro indizio per gli investigatori potrebbe arrivare dalla posizione del sedile del conducente: potrebbe aiutare a capire se chi guidava negli ultimi tempi il veicolo fosse più o meno dell'altezza della signora, oppure no. Il fatto stesso che sia stata trovata nel parcheggio lascia spazio a diversi dubbi, perché la donna la lasciava praticamente sempre nel box, oppure nelle immediate vicinanze della sua abitazione.
Ormai le incertezze sono anche sul periodo della morte, perché prima si riteneva fosse avvenuta poco più di un mese e mezzo fa, ma i vicini non la vedevano più da molto prima, forse anche da febbraio. Per questo, al medico legale è stato affiancato un consulente, dato che le condizioni del cadavere rendono difficoltoso stabilire quando sia effettivamente avvenuta. Per capirlo, si sta anche verificando quando sono stati acquistati gli alimenti ritrovati in casa, restringendo così l'arco temporale in cui sarebbe accaduto il fatto. In tutto questo borsa, cellulare e chiavi di casa non si sono ancora trovati.