Tragedia

Malore improvviso, una 72enne muore all'oratorio di Pagazzano

La vittima è una caravaggina di 72 anni: stava bevendo un caffé con alcuni amici e compagni di un corso serale

Malore improvviso, una 72enne muore all'oratorio di Pagazzano
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Si sente male all’improvviso mentre prende il caffè al bar dell’oratorio di Pagazzano e muore sotto gli occhi increduli dei presenti. Vittima Marialuisa Belli, vedova di 72 anni, che lascia due figli, Paolo e Valentina. Una sorte simile era toccata anni fa anche al fratello, Vittorio Belli, e al marito, il mobiliere Claudio Denti.

Tragedia a Pagazzano

Una tragedia inattesa, che si è abbattuta sulla famiglia come un fulmine a ciel sereno, martedì sera, intorno alle 22.
La caravaggina non aveva particolari problemi di salute e frequentava un corso di ginnastica che si tiene all’oratorio pagazzanese. Quando è successo l’irreparabile si stava intrattenendo con gli amici.

"Non sappiamo nemmeno noi quello che le è accaduto - ha raccontato il figlio il giorno dopo la disgrazia - solo che si è accasciata sul tavolino mentre beveva il caffé con i compagni del corso e l’istruttore. Quest’ultimo ha tentato di rianimarla ma è stato tutto inutile... Forse l’ha colpita un arresto cardiaco o un ictus, non è chiaro perché non è stata effettuata l’autopsia, non era necessario".

Sul posto è presto intervenuta una pattuglia dei carabinieri della stazione caravaggina e in seguito la salma è stata ricomposta nella casa funeraria «Bosco-Cavalli» che si trova sulla circonvallazione Specchio.

Come il fratello, anni prima

"Anche a suo fratello era successa la stessa cosa anni fa - ha continuato sconsolato Paolo - Fu stroncato da un aneurisma all’aorta, lo trovarono morto. E non molto dopo, nel 2011, toccò a mio padre: ebbe un aneurisma celebrale e, sebbene fossero riusciti a salvarlo, rimase per quattro anni in stato quasi vegetativo prima di spegnersi". Una sorte davvero crudele che si è accanita sui due fratelli, che in un giorno di festa, il giorno dell’Immacolata Concezione, hanno dovuto di nuovo raccogliersi nel dolore per l’ennesimo lutto.

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