Maltrattamenti nella Rsa di Pontida: un'operatrice ai domiciliari e sei indagati
L'indagine partita dalla segnalazione delle figlie di un'anziana ospite della struttura (inaugurata nel 2013 da Silvio Berlusconi): le telecamere avrebbero filmato i reati
Una mattina agitata ieri (martedì 27 febbraio) alla Rsa Bramante di Pontida, dove un'operatrice è finita agli arresti domiciliari e sei persone in tutto risultano indagate, con l'accusa di maltrattamenti sugli anziani ospiti. A riportare la vicenda sono i colleghi di PrimaMerate.
Le indagini e il blitz
I provvedimenti sono scattati al termine di un'indagine partita dalla segnalazione delle figlie di una signora, accudita nella struttura che, tra l'altro, era stata inaugurata nel 2013, quando i proprietari erano altri e si chiamava ancora "San Giuseppe", da Silvio Berlusconi. I militari della stazione di Cisano e della Compagnia di Zogno hanno quindi avviato degli accertamenti, installando telecamere nascoste.
Alle 10 della scorsa giornata, hanno fatto il loro ingresso accompagnati dai colleghi del Nas di Brescia, che hanno effettuato delle indagini di natura igienico-sanitaria, dalle quali non sarebbero però emerse irregolarità. Nel pomeriggio sono poi venuti fuori i nomi delle dipendenti coinvolte nelle indagini: quattro operatrici socio-sanitarie e due direttrici della struttura sono finite sotto inchiesta per maltrattamenti.
Da ormai un anno, i carabinieri di Cisano lavoravano in silenzio per raccogliere prove e poi procedere: le segnalazioni dei parenti degli ospiti, infatti, erano iniziate la scorsa primavera. Grazie a delle intercettazioni e, soprattutto, all'aiuto dei dispositivi, le indagini hanno infine portato all'identificazione delle presunte responsabili delle violenze. Oltre alla dipendente ai domiciliari, le due direttrici, rispettivamente responsabile di struttura e dell'area, sono state interdette dall'esercizio.
La società prende le distanze
La Rsa fa capo alla società "La Villa" di Firenze, che dopo l'episodio ha voluto prendere le distanze da quanto accaduto in Bergamasca con un comunicato: «La società prende atto delle indagini nei confronti di taluni operatori socio-sanitari della Rsa Bramante di Pontida e fornirà alla magistratura inquirente tutta la collaborazione necessaria per la corretta ricostruzione dei fatti».
«Tiene tuttavia a precisare come, da sempre, all’interno della Rsa Bramante come di tutte le altre strutture gestite dal gruppo, la tutela della salute e del benessere degli ospiti abbia costituito e continui a costituire la priorità assoluta. Per questo motivo, la società rigetta con forza ogni illazione circa eventuali tacite tolleranze di comportamenti illeciti da parte dei propri responsabili».