Una distanza da 50 milioni di euro

Mamma Rai, facci vedere l'Europeo che a Sky e Mediaset non interessa

Mamma Rai, facci vedere l'Europeo che a Sky e Mediaset non interessa
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Mamma Rai pensaci tu. Facci vedere l'Europeo in tv. Tempi duri, per il tubo catodico. A cinque mesi dall'inizio di Francia 2016 qui ancora nessuno ha acquistato i diritti per trasmettere le partite. Non interessano a Mediaset. Sky si è voltata dall'altra parte. Calma calma. Non agitatevi. Alla fine una soluzione la troveranno, l'Italia su uno schermo da qualche parte la vedremo, e le nostre notti magiche con patatine, birre e salatini saranno salve. Quasi, al momento. Ballano giusto un po' di milioni di euro, ma che vuoi che sia? L'Uefa ne vuole 100. La Rai ne offre 50. Partite in palinsesto 23 (le altre 20 no, quelle fluttueranno nell'etere). Passeranno ancora diverse settimane prima che le due parti si mettano d'accordo. Ma una soluzione va trovata, che estate sarebbe senza calcio in tv?

 

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Perché Sky e Mediaset dicono no. Quello che non ti aspetti è che i colossi Mediaset e Sky abbiano gettato via l'Europeo come una carta di caramella dal finestrino. Il perché è semplice. Un evento di un mese (tipo: Olimpiade, Mondiale e quindi anche l'Europeo) è un evento in perdita. Non porta (nuovi) abbonati alle pay-tv, o comunque sottoscrizioni non sufficienti da giustificarne la spesa. Non c'è, insomma, un incremento commerciale. Oltretutto (nel caso di Euro 2016) l'allargamento dei gironi e l'incremento del numero di squadre porterà magari spettacolo per chi è là, in Francia, e le partite le potrà vedere dal vivo. Per chi è qui non è detto che Austria-Ungheria (per dire) sia più interessante di una lezione di novanta minuti su Otto von Bismarck. In pratica, più partite non garantiscono più coinvolgimento sul divano di casa. Alle tv a pagamento in Italia non conviene più investire, punto. Qualche giorno fa Il Sole 24 Ore ha pubblicato alcuni dati relativi agli incassi del triennio 2016-2019, e la Premier League vale tre volte Serie A e Liga.

 

Allenamento della Nazionale di calcio italiana a Coverciano

 

Le mosse della Rai. Ma quello dell'Europeo è un discorso ancora diverso. E siccome la mamma è sempre la mamma, la Rai è l'unica che può salvare capra e cavoli e farci vedere (in chiaro) le gare degli azzurri. Essendo una tv pubblica, ci sono interessi nazionali da tutelare. Gli interessi nazionali sarebbero i nostri (ehm, sì, le tasse) e quindi prima di spendere fior di soldi a viale Mazzini ci stanno pensando bene. Secondo fonti ufficiali, inizialmente l'Uefa voleva 130 milioni di euro. A Roma hanno fatto una pernacchia. Anche perché l'edizione precedente, quella del 2012, era già costata uno sproposito: 100 milioni. La soluzione è come sempre il compromesso, cioè un accordo per trasmettere una parte della competizione (la metà), partite dell'Italia comprese. Ah sì, l'Italia. Se si destasse (sul campo) sarebbe meglio, perché a quel punto i soldi spesi frutterebbero eccome. Quello della squadra che vince (o arriva almeno in semifinale) non è un problema secondario. Dopo le figuracce ai Mondiali del 2010 e del 2014, le tv hanno perso lo stimolo a investire. Non c'è fiducia, non quella di un tempo. Una volta eliminati gli azzurri anche gli ascolti crollano.

 

Allenamento della Nazionale di calcio italiana a Coverciano

 

E all'estero? Dunque? Un'estate senza Europei è possibile? Al momento no, non è pensabile. Negli altri paesi europei gli accordi sono già stati raggiunti. La Francia, che gioca in casa, trasmetterà su TF1, BeIn Sports e M6. In Inghilterra si è mosso il duro BBC e ITV, che si spartiscono la competizione. In Germania trasmetteranno le partite quelli del consorzio ARD e la piattaforma pubblica ZDF. L'unica che ancora non ha le idee chiare è la Spagna. Come da noi, i costi sono troppo alti e lo Stato non vuole spendere tutti quei soldi per una competizione di (appena?) trenta giorni.

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