Da icona vintage a marchio dei vip

Vuarnet dice addio a Bergamo

Vuarnet dice addio a Bergamo
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L’imprenditoria bergamasca perde uno dei suoi marchi di punta. Vuarnet, storico brand attivo nel settore dell’abbigliamento da sci e degli occhiali da sole sportivi, passa definitivamente nelle mani della Tricolor Sport Plc, società quotata alla borsa di Francoforte, secondo quanto annunciato nel comunicato stampa del 26 agosto.

Il marchio Vuarnet fa parte degli asset (beni, e – in genere – risorse economiche) ceduti dall’azienda orobica Brands&More, che opera da anni nel settore dell’abbigliamento sportivo, dello sportswear tecnico e da montagna. Si tratta di una cessione che dà ossigeno alla società di Grassobbio, da tempo in una situazione economica non facile, che l’ha costretta a entrare in preconcordato. Entro il 14 settembre, infatti, l’azienda controllata da Daniele Kazem Bek (già amministratore delegato di DKB) e partecipata per il 2,5% da Filas (Finanziaria Laziale di Sviluppo) dovrà presentare al Tribunale di Bergamo la domanda di concordato preventivo o, in alternativa, la domanda di omologa degli accordi di ristrutturazione del debito. Nella cessione dell’attività, però, c’è in ballo complessivamente 1 milione di euro. Ecco i dettagli dell’operazione.

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Cosa prevede l’accordo. La Tricolor Sport Plc, società controllata da una serie di investitori inglesi e francesi e specializzata nella distribuzione di ski sportswear in Europa, acquisirà gli asset dell’impresa bergamasca tramite un affitto di ramo d’azienda della durata di 18 mesi, per un corrispettivo di 200 mila euro annuali (e dunque 300 mila euro totali). Al termine del periodo di “lease”, secondo i termini dell’accordo, si impegna a pagare una cifra complessiva di 1 milione di euro al lordo dell’affitto già versato. L’operazione avrà luogo grazie alla creazione di una “newco” – una società fondata ad hoc -, la Tricolor Sport italie srl, interamente controllata dall’azienda anglo-francese e con a capo Didier Schmidt.

Il nucleo dell’acquisizione della Brands&More, il cui giro d’affari stimato nel 2014 è di circa 6 milioni e mezzo di euro, è la licenza per la distribuzione a livello mondiale del marchio Vuarnet. L’obiettivo era, da tempo, particolarmente ambito: secondo quanto comunicato dalla stessa Tricolor Sport a inizio anno, il giro d’affari complessivo costituito dall’abbigliamento sciistico professionale, solo in Europa, ammonta a circa 17 milioni e mezzo di euro l’anno, grazie a «approssimativamente 50.000 persone che rinnovano l’equipaggiamento ogni due anni». L’azienda punta esplicitamente a questo tipo di pubblico: non a caso già all’inizio del 2014 – poche settimane prima della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Sochi – la Tricolor Sport si era assicurata la licenza di distribuzione dei prodotti a marchio Vuarnet in Gran Bretagna e Francia per 9 anni, e il marchio stesso aveva goduto di grandi benefici in termini di immagine, diventando lo sponsor tecnico della squadra di casa: la Federazione Russa. Con gli accordi siglati in questi giorni la cessione del marchio diventa definitiva, allargandosi a tutti i Paesi del mondo e comprendendo «know-how, prototipi, campioni, materiale promozionale, database, colori, modelli (inclusi quelli delle passate stagioni) in aggiunta ai cataloghi e al portafoglio clienti e fornitori», nonché a «tutti gli ordini esistenti», compresi quelli derivanti dalle vendite on-line.

Secondo Jean Paul Jaouen, presidente di Tricolor Sport, «l’acquisizione di Brands&More è un’opportunità unica di rilanciare a livello mondiale un marchio iconico. La notorietà di Vuarnet in alcuni Paesi è incredibilmente alta, nonostante i volumi di vendite attualmente scarsi. Gli USA non hanno ancora un distributore nonostante fossero uno dei paesi trainanti per l’immagine del marchio in passato».

 

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Il prestigio e la storia di Vuarnet. Si può dire, in effetti, che la Brands&More di Grassobbio avesse a disposizione uno dei marchi più prestigiosi nel campo degli occhiali da sole sportivi e dell’abbigliamento sciistico a livello mondiale. Durante le Olimpiadi di Los Angeles del 1984 – di cui la Vuarnet fu partner ufficiale - i giornalisti avevano addirittura coniato l’espressione “It’s a Vuarnet day today” (Oggi è un giorno Vuarnet) per annunciare una giornata di sole, e il brand battagliava per notorietà e vendite con gli storici rivali e leader di mercato di Ray-Ban.

Il marchio, creato nel 1960, porta il nome del campione dell’epoca Jean Vuarnet, tunisino di nascita ma francese di cittadinanza, che trionfa nella discesa Olimpica di Squaw Valley nello stesso anno. Gli occhiali da sole da lui indossati per l’occasione diventano in pochissimo tempo un’icona della moda, e nel giro di alcuni decenni il marchio diversifica la propria attività nel settore dell’abbigliamento sportivo di alta fascia, degli orologi e della cosmesi. Negli ultimi tempi, nonostante la crisi di Brands&More, Vuarnet è diventato sponsor tecnico della Federazione Russa di sci alpino (dopo esserlo stata della Federazione Italiana e di quella Francese), ed ha avuto tra i suoi testimonial nientemeno che Vladimir Putin.

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