Regione Lombardia

Marcia indietro della Regione: torna a 600 euro il bonus per i disabili

Scandella: «ora vigileremo che la Giunta dia le risposte attese». Carretta: «un grande lavoro di squadra da parte dell’opposizione per rimediare agli scivoloni leghisti». Fa chiarezza Malanchini: «il nostro impegno a sostegno dei disabili non è mai venuto meno»

Marcia indietro della Regione: torna a 600 euro il bonus per i disabili
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Dietrofront di Regione Lombardia riguardo il rischio di abbassamento del contributo mensile destinato a persone con disabilità gravi e gravissime da 600 a 400 euro. Ieri pomeriggio il Consiglio regionale ha approvato a voto segreto (36 sì e 32 no) una mozione del Pd che chiedeva alla Giunta di rivedere la delibera che avrebbe modificato i fondi e i criteri per l’assegnazione del finanziamento destinato alle famiglie con figli disabili a carico. Il documento era stato approvato l'antivigilia di Natale e avrebbe anche introdotto una soglia di Isee di 50 mila euro per la percezione del contributo; 65 mila euro nel caso in cui il beneficiario fosse stato minorenne.

Lavoro di squadra «L’approvazione della nostra mozione in Consiglio regionale è importantissima per tante famiglie che si trovavano a dover fare i conti con il pesantissimo taglio della Giunta leghista – ha commentato il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella -. L’assemblea ha fatto la sua parte e ha sconfessato la linea dell’assessore Bolognini, ma soprattutto ha ribadito che le persone disabili e le loro famiglie meritano rispetto. Ora vigileremo che la Giunta dia loro le risposte che si attendono».

«Un grande lavoro di squadra da parte di tutta l’opposizione per rimediare agli scivoloni leghisti – ha sottolineato il consigliere regionale Niccolò Carretta -. Un impegno da parte di tutti e che grazie al consigliere e collega Girelli vale la tutela dei più fragili. I fondi non si toccano e l’obiettivo raggiunto non può che motivare altre battaglie che congiuntamente l’opposizione può vincere facendosi sentire con gli strumenti a propria disposizione».

Sulla questione è intervenuto anche Giovanni Malanchini, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza di Regione Lombardia, che ha voluto fare chiarezza in merito all’emendamento presentato dalla Lega e approvato dall’Aula che aumenta il livello minimo delle prestazioni da 400 a 600 euro. «Il numero di persone con disabilità gravissime è aumentato in maniera esponenziale, passando dai 2.539 del 2014 ai 7.130 del 2019. Per il 2020 si stima saranno 9.200 circa. Da qui l'esigenza di creare un sistema per erogare ad ogni famiglia i fondi adeguati attraverso un sistema di rendicontazione. Il cambio delle regole ha generato uno stato di confusione e preoccupazione. Oggi (ieri per chi legge ndr.) in Consiglio regionale è stata presentata una mozione dai Capigruppo della maggioranza per risolvere i disagi che si sono verificati per via del nuovo sistema di erogazione dei fondi per la non autosufficienza».

Si continua a investire. «Con la nostra mozione – prosegue Malanchini – impegniamo la Giunta a continuare a investire in favore delle persone con disabilità gravissima, aumentando le risorse da qui a fine Legislatura. E come primo atto, da subito, si prevede l'innalzamento del livello minimo di contributi mensili da 400 euro, previsti da una norma statale, a 600 euro. Il nostro impegno a sostegno dei disabili non è mai venuto meno, come dimostra la risoluzione che introduce il Fondo unico per le disabilità e prevede una serie di interventi per sostenere le famiglie, in particolare i nuclei familiari con persone autistiche». «Il nostro impegno è quindi di aumentare progressivamente i fondi per la non autosufficienza – conclude il consigliere, segretario dell’Ufficio di Presidenza della Regione -. Allo stesso tempo, tuttavia, chiediamo al Governo nazionale di aumentare gli stanziamenti previsti per la disabilità. Regione Lombardia continua a fare la sua parte, aiutando i propri cittadini con tutte le risorse disponibili ma anche lo Stato deve fare la sua parte».

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