Mercato del lavoro in Bergamasca: ad agosto salgono le assunzioni, ma che fatica!
Nell'ottavo mese dell'anno sono state 6.407 i nuovi posti di lavoro, in lenta ma continua ripresa rispetto ai mesi precedenti post lockdown. Le cessazioni, però, sono state 11.624
È continuata anche ad agosto la risalita delle assunzioni di dipendenti nella Bergamasca, anche se i 6.407 nuovi avviamenti al lavoro sono ancora al di sotto, ma non di molto (-11,8 per cento), dai livelli dello stesso mese del 2019, quando se ne contarono 7.261. Secondo i dati resi noti dalla Provincia di Bergamo, le assunzioni erano sprofondate a causa dell’emergenza sanitaria nei mesi di marzo (-27,3 per cento su base annua), aprile (-65,8 per cento) e maggio (-38,1 per cento); terminato il lockdown era stato registrato un rimbalzo a giugno (-18,9 per cento) e luglio (-14,7 per cento).
La distanza si riduce ulteriormente prendendo in considerazione le assunzioni a tempo determinato, in totale 3.558 (-4,5 per cento ad agosto dopo il -8,9 per cento di luglio), e delle somministrazioni, complessivamente 1.303 (-17,5 per cento ad agosto dopo il -31,3 per cento di luglio). In particolare, gli avviamenti a tempo determinato prevalgono nei settori del commercio e dei servizi (61 per cento delle assunzioni degli ultimi 12 mesi), mentre le somministrazioni valgono il 37,8 per cento degli ingressi nel comparto dell’industria. Tuttavia, sempre ad agosto, pare accentuarsi il calo degli avviamenti permanenti: 235 nell’apprendistato (-28,8 per cento su base annua, a luglio erano a -20,2 per cento) e 1.311 con contratto a tempo indeterminato (-19,5 per cento dopo il -12,6 per cento di luglio); a questo ultimo dato vanno però aggiunte oltre 900 trasformazioni a tempo indeterminato (+12,7 per cento rispetto allo stesso mese del 2019), segnale incoraggiante di una ripresa delle stabilizzazioni di molte assunzioni temporanee o in prova. Sono in marcato aumento (+41,8 per cento) anche le proroghe dei contratti a tempo determinato.
Sul versante opposto, quello delle uscite, si registrano 11.624 cessazioni (-8 per cento), che nei mesi scorsi erano state frenate dal minor volume di contratti di breve durata, dall’ampio ricorso alla cassa integrazione e dal blocco dei licenziamenti. Numeri che si avvicinano ai livelli dell’anno scorso. Ne deriva un saldo agostano negativo tra avviamenti e cessazioni, pari a -5.217 posizioni, pressoché uguale a quello dell’agosto del 2019 (-5.369). A pesare, nel consuntivo mensile, la seconda ondata di cessazioni del personale scolastico con incarico annuale; un saldo che però è destinato a riemergere nelle nuove assunzioni nei prossimi mesi.
Il saldo complessivo tra assunzioni e cessazioni degli ultimi 12 mesi si porta ad agosto a quota -4.760, in relativo miglioramento per il secondo mese consecutivo. La variazione negativa è concentrata nella componente nazionale ed è più marcata per le donne (-2.893) che per gli uomini (1.999). Infine, per quanto riguarda la dinamica dei diversi settori economici, la variazione assoluta degli ultimi 12 mesi è positiva per un centinaio di posizioni nell’agricoltura, mentre si consolida a +1.328 la tendenza del settore delle costruzioni. L’industria cumula una perdita di 2.560 posizioni, in recupero però sui valori minimi registrati a maggio. Nel commercio e nei servizi, il saldo annualizzato ad agosto è di -3.628, lo stesso livello di giugno.