Mercato del lavoro, dopo sette mesi di flessione a ottobre crescono le assunzioni
Nello specifico, a ottobre sono state registrate 15.342 assunzioni contro le 14.197 dello scorso anno e 11.176 cessazioni contro le 11.357 del 2019. Si ha quindi un saldo positivo di 4.166 posizioni, superiore a quello dell'anno passato
Dopo sette mesi consecutivi di flessione le assunzioni di dipendenti nella Bergamasca a ottobre tornano a crescere, registrando un +8,1 per cento su base annua. Anche le cessazioni lavorative mostrano un trend tutto sommato rassicurante, restando poco al di sotto dei livelli del 2019 (-1,6 per cento). Secondo le elaborazioni diffuse dalla Provincia di Bergamo il bilancio del mese è quindi positivo e superiore ai valori relativi allo stesso periodo dell’anno scorso. Ciononostante, secondo l’ente, l’aumento delle assunzioni «è in larga misura dovuto al picco stagionale degli incarichi a tempo determinato nella scuola, quest’anno notevolmente amplificato rispetto al passato dalle supplenze Covid introdotte con risorse finanziarie specifiche per fronteggiare l’emergenza coronavirus e il suo impatto sulla didattica».
Nello specifico a ottobre sono state registrate 15.342 assunzioni, contro le 14.197 dello scorso anno, e 11.176 cessazioni, contro le 11.357 del 2019. Numeri dai quali è possibile estrapolare un saldo positivo di 4.166 posizioni lavorative, superiore al corrispondente dato dell’anno precedente, quando erano state toccate 2.840 unità. Guardando ai numeri dei singoli settori, l’istruzione vede un saldo positivo di 2.601 posizioni (contro le 920 del 2019). La variazione assoluta degli ultimi 12 mesi, che minimizza le fluttuazioni stagionali, si porta nel mese di ottobre a quota -1.177, in risalita sul livello minimo collocabile a fine giugno di -4.736.
La ripresa delle assunzioni è trainata prevalentemente dall’assunzione di contratti a tempo determinato (+15 per cento) e in somministrazione (+14,7 per cento). A fare da volano sono il commercio e i servizi (+15,6 per cento, istruzione inclusa) e l’agricoltura (+2,6 per cento), mentre si nota una prima lieve battuta d’arresto per le assunzioni ne comparti dell’edilizia (-3,3 per cento) e, più sostenuta, nell’industria (-8,3 per cento).
Nel variegato mondo dei servizi si nota però un nuovo peggioramento di quelli legati all’alloggio e alla ristorazione, al commercio, ai trasporti, alle attività di intrattenimento e al settore finanziario. Si osserva un calo anche nei servizi operativi alle imprese e nell’insieme di sanità e assistenza sociale. Infine, appare quanto mai critica la situazione legata agli ultimi due mesi del 2020, anche in virtù delle nuove restrizioni alle attività e alla mobilità imposte con l’ultimo Dpcm.