Mezzo milione di euro per finire il restauro della ex chiesa di Sant’Agostino
L'investimento è stato approvato dalla Giunta. L'intervento prevede lavori sugli affreschi delle cappelle sui lati nord e sud di quella che adesso è l'Aula Magna dell'Ateneo
Gli affreschi delle cappelle sui lati nord e sud della ex chiesa di Sant’Agostino, ora Aula Magna dell’Università di Bergamo, ritorneranno al loro antico splendore grazie a un restauro conservativo per il quale la giunta comunale ha investito mezzo milione di euro. L’intervento, che sarà attuato in collaborazione con l’Ateneo bergamasco, si colloca sulla scia di quanto fatto in passato.
I lavori, che vanno a completare un progetto reso possibile anche grazie al contributo finanziario della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, prevedono il restauro delle superfici affrescate delle ultime due cappelle di destra e di tutte le cappelle di sinistra, che risalgono a un arco temporale che va dalla seconda metà del Trecento alla fine del Cinquecento. «Vogliamo preservare le opere d’arte che non erano comprese negli interventi precedenti, che altrimenti andrebbero incontro ad un progressivo degrado - spiega l’assessore ai lavori pubblici Marco Brembilla -. Si tratta di un intervento particolarmente delicato e assolutamente necessario».
I cantieri, che si sono susseguiti dal 2018, hanno riguardato in questi anni la conservazione della facciata, la messa in sicurezza delle superfici intonacate e affrescate e due campagne di scavo archeologico interno all’aula, propedeutiche all’adeguamento che ha dotato l’ex chiesa di nuovi impianti di riscaldamento e di trattamento dell’aria. L’intervento più rilevante è forse però quello realizzato grazie alla convenzione stipulata tra Comune e Università, che ha dotato la chiesa è stata completata con un sistema di illuminazione studiato appositamente in relazione all’architettura, un palco attrezzato, 504 sedute, uno schermo a scomparsa, cabine per la traduzione simultanea e un videoproiettore.
In particolare, il restauro prevede: il consolidamento degli strati di intonaci conservati, salvaguardandone le fasi e la leggibilità temporale; il restauro delle pellicole pittoriche decorative e iconografiche eseguite a fresco, evitando ricostruzioni e integrazioni; il trattamento delle superfici murarie, per prevenire il peggioramento delle condizioni di conci e malte; il trattamento delle parti in breccia a testimonianza delle trasformazioni architettoniche e degli usi della ex chiesa; l’intervento sulle pitture e sui trattamenti superficiali non antichi, per ridurre i contrasti più evidenti dovuti alle cantierizzazioni recenti che hanno interessato l’aula.
«È l’ultimo tassello previsto nel progetto pluriennale di recupero del complesso monumentale universitario – conclude il rettore Remo Morzenti Pellegrini -. L’operazione vedrà la luce nel 2021, in parallelo ai grandi interventi finali di recupero degli spazi del chiostro piccolo e delle facciate del chiostro grande. Ci auguriamo che si trovino le forze economiche, anche grazie ad un contributo esterno, per il restauro dell’abside della ex chiesa, che rappresenterebbe la naturale chiusura di un percorso filologico di restituzione alla comunità, accademica e cittadina, di un complesso che ora è nuovamente un centro di impulso culturale per l'intera città e per il territorio».