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Milano, la rivoluzione è alle porte Lunedì c'è l'Area B (resta l'Area C)

Milano, la rivoluzione è alle porte Lunedì c'è l'Area B (resta l'Area C)
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Il via è fissato per lunedì 25 alle ore 7.30. Si accenderanno le prime 15 telecamere sulle principali strade di accesso a Milano per il controllo del traffico dei veicoli più inquinanti. È la più importante operazione anti inquinamento realizzata da una città europea ed è stata ribattezzata "Area B": una sigla che d’ora in poi è destinata a entrare nell’orizzonte quotidiano di tutti gli automobilisti lombardi, vista la sempre maggiore centralità che Milano riveste. Di fatto, coincide con gran parte del territorio urbano. L’Area B va quindi ad aggiungersi all'Area C, che resta in vigore e consente l’entrata dentro la "Cerchia dei Bastioni" (cioè nel centro di Milano) solo con il pagamento di 5 euro. Per l'Area B non ci sono balzelli da pagare, semplicemente chi entrerà senza essere in regola pagherà una multa di 80 euro. Quindi meglio essere informati, specie per chi viene da fuori Milano.

 

 

Per ora l'Area B prevede il divieto di ingresso per gli Euro 0 benzina, gli Euro 0, 1, 2, 3 diesel, i veicoli più lunghi di 12 metri e le moto a due tempi Euro 0 e 1. A ottobre 2019 ci sarà la prima stretta, che escluderà anche i diesel Euro 4. La progressione continuerà nel 2020 con il fermo agli Euro 1 benzina. E andrà avanti con una serie di passaggi sempre più restrittivi fino al 2030, quando Milano sarà una città chiusa a tutti i motori diesel. Il divieto è a orario, dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30, gli stessi orari dell'Area C. I primi 15 varchi con telecamere sono in via Anassagora, Pirelli, Sarca, Giuditta Pasta, Gallarate, Tofano, Basilea, Zurigo, Gonin, Baroni, Cassinis, Rogoredo, Carlo Feltrinelli, Mecenate, Fantoli. A regime, entro l'1 ottobre 2020, le telecamere saranno 187. Insomma, Milano si difende e difende la “respirabilità” della propria aria fissando degli obiettivi precisi: per ridurre tra il 2019 e il 2026 le emissioni atmosferiche da traffico di 25 tonnellate di Pm10 allo scarico e di 900-1.500 tonnellate di ossidi di azoto. La previsione è quella di intervenire sul 65 per cento delle emissioni atmosferiche annue prodotte dal traffico su gomma.

 

 

È una misura drastica, che però non viene introdotta in modo draconiano: infatti per il primo anno di attuazione della zona a traffico limitato il Comune di Milano ha deciso di mettere a disposizione degli automobilisti 50 giorni di libera circolazione in Area B. Questo significa che chi entrerà per la prima volta in Area B con un veicolo che non potrebbe entrare riceverà via posta un avviso nel quale sarà spiegato il funzionamento del provvedimento e col quale sarà invitato a mettersi in regola, ma anche a iscriversi al portale per poter così controllare e gestire gli accessi che gli restano. La multa di 80 euro scatterà solo all’esaurimento degli ingressi gratuiti, quindi c’è tempo per organizzarsi. Il problema riguarda in particolare i veicoli merci con motori diesel Euro 3 e 4, per i quali sono invece previsti 500 chilometri di libera circolazione in Area B a patto che venga installata sui mezzi una scatola nera fornita dal Comune che tenga il conto dei chilometri. Insomma, una macchina complessa per gestire quella che si presenta davvero come una rivoluzione per il traffico.

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