Chi è e che cos'ha fatto

Come mai Obama ha cacciato il numero uno del Pentagono

Come mai Obama ha cacciato il numero uno del Pentagono
Pubblicato:
Aggiornato:

Chuck Hagel, ormai ex Segretario della Difesa degli Stati Uniti, si è dimesso dal suo ruolo; o meglio, è stato cordialmente invitato a farsi da parte dal Presidente Obama. Che qualcosa, a livello di struttura governativa, sarebbe accaduto in seguito al disastro democratico in occasione delle elezioni di midterm era pronosticabile; è curioso però che a farne le spese sia proprio l’unico componente repubblicano del Governo, anche se, considerando che il crollo della popolarità di Obama è stato dovuto soprattutto dalla caotica gestione della politica internazionale, si capisce come il primo indiziato a perdere la propria poltrona fosse il numero uno del Pentagono.

L’annuncio delle dimissioni. Nella giornata di lunedì 24 novembre, il Presidente Obama, accompagnato dal suo vice Joe Biden e da Chuck Hagel, ha annunciato le dimissioni di quest’ultimo dal ruolo di Segretario della Difesa. Tante le parole di stima e di affetto rivolte dal Presidente a Hagel, definito un «professionista esemplare», che tanto ha dato al Paese sia come soldato che come uomo di governo e che ha ora compreso come sis giunto il tempo di lasciare le redini della Sicurezza degli Usa. Quanto effettivamente questa scelta sia stata spontanea anziché indotta da più alti ranghi non è dato saperlo; il New York Times sostiene la tesi per cui Hagel sia stato un semplice capro espiatorio di una situazione di confusione in realtà collettiva rispetto a determinati argomenti (su tutti, l’epidemia di ebola e la guerra all’Isis).

Chi è Chuck Hagel. A dire il vero, sulla nomina di Hagel, avvenuta nel febbraio 2013, fin dall’inizio ci furono diverse polemiche. All’epoca, Hagel era un 66enne veterano dell’esercito, che era partito volontario per il Vietnam e che anni dopo era stato insignito della “Purple Heart”, la medaglia al valore per i feriti di guerra. Era stato uno dei principali sostenitori dell’intervento americano in Iraq nel 2003, salvo poi pentirsene e dichiararsi a più riprese contrario a quelle missione.

Fu proprio questa posizione che lo separò dall’ortodossia neoconservatrice repubblicana e che lo eresse a importante mediatore con il fronte democratico del Congresso, tanto che, con l’elezione di Obama del 2008, venne considerato papabile addirittura al ruolo di vicepresidente. Ancor più marcate furono le posizioni di Hagel nei confronti di Israele, per le quali venne più volte tacciato di antisemitismo, posizione corroborata dai suoi numerosi interventi contro le sanzioni più volte comminate all’Iran dagli Stati Uniti. Infine, Hagel ebbe modo di dichiararsi contrario, con toni talvolta anche offensivi, in merito alle questioni relative ai diritti degli omosessuali.

Alla guida del Pentagono. Ma, alla fine, la scelta per la direzione del Pentagono cadde comunque su di lui, probabilmente per il già citato ruolo di figura di mezzo fra repubblicani e democratici. In nemmeno due anni, Hagel ha dovuto far fronte a questioni particolarmente delicate, come il virus dell’ebola e la minaccia del Califfato, rispetto alle quali, è evidente, la gestione è stata tutt’altro che ottimale.

Hagel, inoltre, pare abbia avuto diverse frizioni con alcuni membri del team della Casa Bianca particolarmente vicini al Presidente Obama. In particolare, Hagel si sarebbe più volte scontrato con Susan Rice della Segreteria di Stato, e con Valerie Jarrett, consigliere di Obama, entrambe fedeli pretoriane del Presidente. Addirittura, dicono in America, Hagel era talmente in disaccordo con il resto dell’apparato amministrativo che nelle varie riunioni, prima di prendere parola, aspettava che tutti fossero usciti prima di rivolgersi direttamente e solamente ad Obama.

I possibili successori. Al momento, c’è una terna di nomi per la successione di Hagel: Michèle Flournoy (sarebbe la prima donna a capo del Pentagono), Ash Carter e il senatore Jack Reed; tutti hanno avuto esperienze nell’apparato della difesa e sono nomi graditi a Barack Obama e al circolo presidenziale. Pare che ci sia anche un candidato “rivale”: Stephen Hadley, ex consigliere per la Sicurezza nazionale di George W. Bush, sufficientemente stimato dagli ambienti democratici.

Seguici sui nostri canali