Misiani replica a Fontana: «Schiaffo in faccia ai lombardi sono le sue dichiarazioni»
Ieri, mercoledì 4 novembre, il presidente di Regione Lombardia aveva espresso tutta la propria rabbia dopo aver saputo che la Lombardia è in zona rossa
«Comunicare ai lombardi e alla Lombardia, all’ora di cena, che la nostra Regione è relegata in fascia rossa senza una motivazione valida e credibile non solo è grave, ma inaccettabile. Le richieste formulate da Regione Lombardia non sono state neppure prese in considerazione. Uno schiaffo in faccia alla Lombardia e a tutti i lombardi». Così ieri il presidente Attilio Fontana aveva espresso tutta la propria rabbia nell’apprendere le misure restrittive decise dal Governo per la propria Regione.
Al governatore lombardo ha però replicato un esponente bergamasco dell’Esecutivo, il viceministro dell’Economia Antonio Misiani, sottolineando che «dopo il dramma sofferto dalla Lombardia in questi mesi e l’evidente incapacità della Regione di riportare sotto controllo la situazione sono queste dichiarazioni irresponsabili l’unico, vero schiaffo in faccia ai lombardi».
Secondo i dati snocciolati da Misiani, infatti, i posti in terapia intensiva sono aumentati di circa la metà del totale nazionale (32 posti occupati in più), raggiungendo la capienza del 47 per cento a fronte di una soglia critica del 30 per cento. In Lombardia dal 4 ottobre al 4 novembre i ricoveri sono passati da 335 a 5.525, mentre i letti occupati in terapia intensiva hanno raggiunto la soglia delle 507 unità. Le chiusure, quindi, secondo il senatore del PD sono necessarie.