Non ce l'ha fatta Fatou, l'11enne rimasta sul fondo della piscina a Inzago
I medici hanno dichiarato la morte cerebrale e hanno staccato i macchinari che la tenevano in vita artificialmente
Una situazione drammatica si è tramutata in tragedia: è morta oggi pomeriggio (giovedì 20 giugno) all'ospedale di Bergamo Fatou, l'undicenne di Caravaggio in condizioni critiche da lunedì 17 giugno scorso, quando era rimasta sul fondo della piscina del parco acquatico di Inzago. A riportare la terribile notizia è stato PrimaTreviglio.
I medici hanno dichiarato la morte cerebrale e sono stati quindi staccati i macchinari che la tenevano in vita artificialmente al Papa Giovanni XXIII, dove era stata trasportata d'urgenza in elicottero ed era rimasta in condizioni estremamente critiche.
L'appello e la raccolta fondi
La famiglia, attraverso una nota, ha chiesto verità su quanto accaduto quel giorno e ha invitato chiunque abbia elementi utili a chi sta indagando a rivolgersi alle autorità competenti, oppure ai loro avvocati. Inoltre, ha comunicato di voler riportare il corpo della piccola in Senegal, per poterla seppellire nella terra dove era nata, lanciando una raccolta su GoFundMe per le spese da sostenere per il viaggio.
«Dopo la tragedia che ci ha colpiti vorremmo solo poter riportare la nostra piccola nell'isola dov'è nata, Bettenty - hanno scritto i genitori -. Li potrà ricongiungersi con tutta la sua famiglia originaria e coi luoghi che ha tanto amato. Vi chiediamo un aiuto per sostenere questi grandi costi. Tutta questa situazione ci ha colpiti all'improvviso e vogliamo almeno poterle fare vedere, per l'ultima volta, quel mare e quella terra che tanto amava e in cui sarebbe ritornata, come diceva sempre, finita l'università in Italia».
«Fatou non potrà più prendere la laurea, né andare in prima media come tanto desiderava - hanno concluso -. Vogliamo però esaudire il suo desiderio di tornare, come se quella laurea l'avesse presa per davvero, se vorrete aiutarci, ve ne saremo grati».
L'ipotesi cambia in omicidio colposo
Per quanto riguarda l'aspetto giudiziario, l'ipotesi di reato iniziale di lesioni aggravate a questo punto dovrebbe cambiare in omicidio colposo. Soarebbero indagati il viceparroco don Andrea Piana, che ha accompagnato i bambini e i ragazzi del Cre, e il bagnino di turno alla vasca del parco.
A Caravaggio bandiere a mezz'asta
Sulla vicenda, oggi pomeriggio, giovedì 20 giugno, è intervenuto anche il primo cittadino di Caravaggio Claudio Bolandrini.
«È una tragedia che lascia sgomenta l'intera comunità. Abbiamo sperato nel miracolo e pregato affinché la bimba si riprendesse. Ci stringiamo con grande affetto attorno alla famiglia di Fatou e a quella dell'oratorio, a don Andrea, agli animatori, ai bambini e ai ragazzi del Cre, tutti colpiti da un dolore ingiusto e impossibile da esprimere. Insieme agli assessori e ai consiglieri, contribuirò alla raccolta fondi destinata ad esaudire l'ultimo desiderio di Fatou, della sua mamma e del suo papà: il viaggio che la riporterà in Senegal, la sua terra natia. Avrei voluto che in Italia si potesse avverare il tuo sogno di laurearti, piccola Fatou. Proteggi dal cielo i tuoi cari e dai loro conforto in questo terribile momento».
L'indicibile dolore che un genitore vive in un dramma come quello che ha portato via la figlia Fatou, credo possa essere appesantito dai rimpianti che certamente lo attanagliano. Rimane però non scevro da responsabilità, anche per lacune culturali, che Purtroppo nel 2024 evidenziano difficoltà di integrazione nelle dinamiche autoctone. A Bergamo ogni studente dell'età di Fatou ha seguito almeno due corsi di nuoto effettuati con la scuola. Fatou ormai è morta, il mio personale augurio da genitore è che nelle comunità straniere residenti nella bergamasca sia da monito per cui tutti i bambini partecipino a corsi di acquaticità e da esempio nella chiara volontà espressa in vita di raggiungere una laurea. Condoglianze vicinanza umana ai genitori della piccola Fatou.