La sentenza

Morte della piccola Diana, condannata all'ergastolo la mamma Alessia Pifferi

Dopo il controverso processo di primo grado e i dubbi sulle perizie in carcere, la decisione della Corte d'Assise

Morte della piccola Diana, condannata all'ergastolo la mamma Alessia Pifferi
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Condannata all'ergastolo, in primo grado, Alessia Pifferi, per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonata a casa da sola per sei giorni nel luglio del 2022. A deciderlo è stata oggi (lunedì 13 maggio) tramite sentenza la Corte di Assise di Milano.

Per leggere le motivazioni dei giudici si dovrà però attendere ancora, perché per depositarle c'è un tempo d'attesa che può andare fino al periodo limite di sessanta giorni.

La tragedia

Secondo la ricostruzione effettuata dall'Accusa, l'imputata aveva abbandonato la figlia piccola nell'appartamento dove vivevano a Milano, per andare a trovare il compagno di allora (dopo aver saputo ciò per cui era indagata, avrebbe troncato la relazione), che abita a Leffe. L'aveva lasciata nella culla con un biberon e pare che non fosse nemmeno la prima volta che accadeva. L'allarme era stato dato dalla stessa madre al rientro a casa dalla Val Gandino, quando aveva chiesto aiuto a una vicina di casa perché l'aveva trovata senza vita.

Al compagno bergamasco, all'oscuro di tutto, la 37enne aveva detto che la bambina si trovava al mare con la sorella. L'uomo non era il padre della bambina, che si era poi scoperto essere un noto imprenditore di Ponte Lambro. Sia l'atteggiamento della donna che i suoi comportamenti, costellati anche da diverse bugie (l'identità del padre di Diana, dato che affermava di non sapere di essere incinta, ma anche il fatto che la bambina fosse con la sorella), avevano fatto intravedere in Pifferi una figura controversa.

Le perizie sullo stato mentale

Tanto che la Difesa, con la perizia delle due psicologhe del carcere di San Vittore, dove si trovava detenuta la donna, aveva chiesto di valutare una possibile incapacità di intendere e volere della sua assistita. La relazione delle due esperte stabiliva che l'imputata avesse un quoziente intellettivo pari a 40, quindi molto basso, un deficit grave che la faceva ragionare come una bambina piccola. Un resoconto contestato dalla Procura, che aveva poi indagato per falso ideologico e favoreggiamento le due psicologhe, mentre per solo falso ideologico la legale di Pifferi.

La Corte d'Assise, in seguito alla situazione divenuta intricata, aveva quindi deciso di chiedere una consulenza allo psichiatra Elvezio Pirfo, il quale aveva stabilito che la 37enne capiva bene quello che le stava accadendo e che non si era mai sentita madre. Appurata quindi la sua capacità di affrontare il processo, si è infine arrivati alla sentenza che ha stabilito la sua colpevolezza.

Commenti
Semper

Rinchiuderla e buttare la chiave! Non dovrebbe aver diritto neanche di vedere la luce del sole!

RT

caro Egidio, tu a una che nel 2024 ha lasciato morire di fame sua figlia, dici che bisogna curarla? se non voleva diventare madre aveva 1000 precauzioni per evitarlo e invece ha preferito...

Egidio

oltre all'ergastolo va curata perchè non mi sembra tanto lucida,è vero che può fingere,ma comunque c'è qualcosa che non va ed è un pericolo per se stessa e per le altre detenute.

RT

se l'avessero scagionata, sarebbe stato un insulto globale a tutti i bimbi del mondo!!!!

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