Nuovi elementi

Morte della piccola Diana, i risultati della perizia: non c'erano tranquillanti nel biberon

I risultati escludono l'ipotesi iniziale che la madre, Alessia Pifferi, avesse fatto assumere alla piccola benzodiazepine

Morte della piccola Diana, i risultati della perizia: non c'erano tranquillanti nel biberon
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Non c'era traccia di tranquillanti, né di altri «composti di interesse tossicologico», nella bottiglietta d'acqua e nel biberon di Diana Pifferi, la bimba di appena diciotto mesi morta nella sua culla dopo che la madre, Alessia Pifferi, l'ha lasciata sola per sei giorni per andare a stare con il compagno a Leffe.

A stabilirlo la perizia, decisa al gip di Milano Fabrizio Filice. Come riporta Adnkronos, i risultati escludono quindi l'ipotesi iniziale che la madre avesse fatto assumere alla piccola tranquillanti e ansiolitici per evitare che piangesse e quindi allarmare i vicini. E smentirebbero anche le analisi effettuate sui capelli, che in un primo momento avevano indicato tracce di benzodiazepine.

La madre, in carcere con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato, aveva sempre negato di aver somministrato ansiolitici alla bimba e anche gli avvocati difensori Solange Marchignoli e Luca D'Auria avevano abbracciato la sua linea. Ora la difesa sottolinea che «l'assenza di benzodiazepine nel biberon e nella bottiglietta di acqua dimostra che Alessia è sempre stata genuina nel suo racconto e, sul piano giuridico, che la premeditazione manca di elementi concreti».

Nelle prossime settimane, però, i pm Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro potrebbero chiedere il processo con rito immediato. Per la trentasettenne, il rischio è la condanna più severa: l'ergastolo.

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