Oggi (10 settembre) i funerali

Morte di Giorgia Manenti, aperto un fascicolo d'indagine contro ignoti per omicidio colposo

Le comunità di Castelli Calepio e Grumello del Monte ancora sotto choc. La Procura vuole capire la causa del decesso della 25enne

Morte di Giorgia Manenti, aperto un fascicolo d'indagine contro ignoti per omicidio colposo
Pubblicato:

Le comunità di Castelli Calepio e Grumello del Monte sono ancora sotto choc. La notizia delle morte della 25enne Giorgia Manenti (avrebbe compiuto 26 anni a inizio ottobre) è arrivata, nel pomeriggio dell'8 settembre, come uno tsunami che ha travolto tutti. Perché tutti conoscevano questa giovane così attiva nella vita sociale dei due paesi.

Mentre la casa del commiato di Calepio, dove è stata allestita la camera ardente, è stata meta di un continuo pellegrinaggio di persone - soprattutto tantissimi giovani - e in attesa che alle 17 di oggi, sabato 10 settembre, si svolgano i funerali nella parrocchiale di Tagliuno, frazione di Castelli Calepio, la Procura di Bergamo ha aperto un fascicolo d'indagine contro ignoti per omicidio colposo.

Giorgia Manenti

L'obiettivo, ovviamente, non è trovare un colpevole per una morte giunta improvvisamente per una tragica fatalità, ma ricostruire nei minimi dettagli quanto accaduto. Alle 13.30 circa di giovedì, Giorgia era rientrata dalla pausa pranzo alla Mega Srl di Tagliuno, azienda fondata dal nonno e ora guidata da suo padre, Omar, dove lavorava e dava una mano. Mentre era al telefono con una amica, la 25enne era uscita nel piazzale dell'azienda per versare del liquido di lavorazione in una vasca. All'improvviso, l'amica non ha più sentito la voce di Giorgia e ha pensato fosse andata via la linea. In realtà le cose stavano andando diversamente.

Giorgia, che sin da piccola soffriva di attacchi epilettici ma che negli ultimi anni, grazie alle terapie, non aveva più avuto problemi di salute, è stata probabilmente colta da un malore improvviso ed è caduta, incosciente, nella vasca, nella quale c'erano venti-trenta centimetri di acqua. Pochi, ma abbastanza per annegarla. Purtroppo, la vasca è situata in una zona difficilmente osservabile dall'interno dell'azienda e c'è voluto un po' perché qualcuno si accorgesse di quanto accaduto. Quel qualcuno è stato il padre, che ha lanciato l'allarme. Ma per Giorgia era troppo tardi.

La Mega Srl di Tagliuno dove lavorava Giorgia Manenti

Carabinieri e funzionari dell'Ats stanno ora cercando di capire le cause del decesso. Se a togliere la vita alla ragazza è stato il malore, il fascicolo d'indagine verrà archiviato. Nel caso in cui, invece, si appurasse che la morte è stata causata dall'annegamento, allora è possibile che il decesso venga catalogato come incidente sul lavoro e si indaghino dunque eventuali responsabilità.

Seguici sui nostri canali