La tragedia

Morto l'operaio 32enne caduto da otto metri ad Averara, i sindacati denunciano la poca sicurezza

L’uomo, residente a Cuneo, stava installando delle reti paramassi quando è avvenuta la caduta fatale. Purtroppo non c'è stato nulla da fare

Morto l'operaio 32enne caduto da otto metri ad Averara, i sindacati denunciano la poca sicurezza
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Nella giornata di oggi (giovedì 1 settembre) è venuto a mancare Omar Ait Youssef, il lavoratore 32enne che il 30 agosto è caduto da un’altezza di otto metri, mentre installava delle reti paramassi su una parete rocciosa del comune di Averara.

L’uomo, di origini marocchine, abitava a Mondovì, in provincia di Cuneo, mentre l'azienda in cui era impiegata è del Trentino. L’incidente ha avuto luogo intorno alle 8.30, mentre l’operaio stava lavorando in via Valmoresca. «Solo due mesi fa – hanno dichiarato i sindacati congiunti - denunciavamo l’ennesimo infortunio mortale avvenuto in un cantiere a Milano, che aveva coinvolto un carpentiere di 59 anni di Pontirolo investito da un braccio della gru che si è spezzato e lo ha colpito».

Dopo l'incidente, è arrivato l’elisoccorso da Sondrio, che ha trasportato Youssef in gravi condizioni per un trauma cranico al Papa Giovanni. I carabinieri di Zogno, insieme ai tecnici di Ats, hanno effettuato i dovuti accertamenti sul luogo dove era avvenuto il fatto. In ospedale è stato operato, ma le sue condizioni sono peggiorate e nella notte tra mercoledì e giovedì è purtroppo deceduto.

«È da tempo che denunciamo come le cadute dall’alto siano la prima causa di infortunio grave o mortale nel settore dell’edilizia – hanno affermato Giuseppe Mancin della Feneal Uil, Simone Alloni della Filca Cisl e Luciana Fratus della Fillea Cgil di Bergamo -. Per questo, come sindacato, abbiamo voluto con forza un tavolo provinciale, dove le parti istituzionali, datoriali e sindacali si stanno adoperando per analizzare le situazioni critiche e individuare nuove procedure di lavoro che consentano di contrastare questo tipo di incidenti».

Le sigle affermano di essere in attesa degli accertamenti da parte degli organi preposti, affinché si chiariscano meglio l’esatta dinamica e le responsabilità sull’accaduto. «Non si può certo parlare di tragica fatalità o di destino: se vengono utilizzati tutti i dispositivi di protezione, in questo caso l’imbragatura, queste tragedie non possono accadere. Proprio per questo vanno accertate fino in fondo tutte le responsabilità ad ogni livello».

I rappresentanti hanno ribadito l’importanza della formazione, dell’informazione e dell’utilizzo di tutti i dispositivi di protezione insieme agli investimenti sulla sicurezza. I sindacati hanno concluso dicendo che «si stringono e portano le condoglianze alla famiglia del lavoratore in questo momento di grande dolore».

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