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'Ndrangheta infiltrata negli autotrasporti: arrestate 4 persone, una coppia è di Seriate

I soggetti sono accusati a vario titolo di estorsione, usura, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro e bancarotta fraudolenta. Il blitz fa parte di un filone di indagini nato dall’operazione “Papa”, che a marzo del 2019 aveva portato all’arresto di 19 persone

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Dopo la maxi operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano che ha portato all’arresto di 18 italiani per associazione di tipo mafioso, con arresti tra le province di Milano, Lecco e Bergamo, alle prime luci dell’alba di oggi (mercoledì 10 febbraio), i carabinieri di Bergamo hanno fermato altre quattro persone legate ad un sodalizio 'ndranghetistico, accusate a vario titolo di estorsione, usura, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro e bancarotta fraudolenta.

Il sistema di estorsioni

Nello specifico, questi individui, in parte originari della Bergamasca in parte del Crotonese, avevano allestito un sistema di estorsioni nell’ambito dei trasporti di merce, realizzato false acquisizioni societarie, fallimenti fraudolenti e avevano fornito prestiti a tasso usuraio. Una coppia dei fermati, marito e moglie, sono residenti a Seriate, mentre altri due soggetti che sono stati raggiunti dagli inquirenti nelle loro abitazioni in Calabria e in Piemonte.

Perquisizioni in corso in tutta Italia

Sono poi in corso decine di perquisizioni in Lombardia, Veneto, Umbria e Calabria correlate anche a false fatturazioni e altri reati fiscali, compiuti dagli indagati insieme a complici, alcuni dei quali prestatisi a fare da prestanome per le società cartiere, altri operanti nel settore della consulenza contabile e fiscale. Le indagini sono eseguite insieme al Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Bergamo.

Filone d'indagini nato dall'operazione "Papa"

L’operazione, coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia, che ha viste coinvolte le Procure distrettuali di Brescia e Catanzaro, si inserisce in una più ampia attività con indagini svolte dai militari di Bergamo e dalle squadre mobili di Crotone e di Catanzaro. Nello specifico, il blitz fa parte di un filone di indagini nato dall’operazione “Papa”, che a marzo del 2019 aveva portato all’arresto di 19 persone da parte dei Carabinieri di Bergamo e del Ros di Brescia.

Operavano nel mondo dei trasporti

Con l’intento di aumentare i propri clienti, il proprietario di una ditta di trasporti della provincia, insieme a uomini appartenenti al clan Arena operante a Isola di Capo Rizzuto, si sarebbe recato da un concorrente minacciandolo e imponendogli un numero limitato di clienti, in modo tale da ottenere il controllo di una sorta di “cartello” nel settore dei trasporti con mezzi pesanti.

Per inserirsi nel mercato gli uomini del clan Arena, con la complicità dell’imprenditore, avrebbero messo in piedi un complicato sistema di acquisizione fittizia di una ditta di trasporti per poter operare in prima persona all’interno del settore e, soprattutto, per poter riciclare il denaro illecito. Società che poi era stata fatta fallire in modo fraudolento allo scopo di agevolare la cosca di Isola di Capo Rizzuto.

Anche usura in Bergamasca

Gli uomini del clan, infine, si erano stanziati definitivamente nella Bergamasca, creando un sistema di prestiti usurai. In un’occasione avevano ottenuto, in maniera sproporzionata rispetto a quanto prestato, parte del ricavato della vendita di un immobile, venduto ad un prezzo totalmente fuori mercato.

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