il fenomeno

Negli ultimi tre anni segnalate 135 aggressioni a medici e infermieri solo al Papa Giovanni

In 29 casi gli episodi sono sfociati in infortuni sul lavoro, ma secondo l'Inail il 70% delle aggressioni non verrebbe segnalato

Negli ultimi tre anni segnalate 135 aggressioni a medici e infermieri solo al Papa Giovanni
Pubblicato:
Aggiornato:

Negli ultimi tre anni, soltanto all’ospedale Papa Giovanni sono stati segnalati 135 episodi violenti commessi a danno di medici, infermieri e altro personale al lavoro. In 29 casi queste aggressioni sono sfociate in infortuni sul lavoro denunciati all’Inail, anche di una certa gravità, per un totale di 400 giornate di lavoro perse. E sempre secondo l’Inail circa il 70% delle aggressioni non verrebbe denunciato o segnalato e lesioni o ferite non verrebbero refertate al pronto soccorso.

Sono alcuni dei dati emersi in occasione della prima Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, ricorrenza che si celebra oggi, sabato 12 marzo.

Secondo uno studio dell’Ats di Bergamo, condotto all’interno dell’Agenzia sempre nell’ultimo triennio, i dipendenti più esposti a possibili aggressioni sarebbero quelli che si occupano di vigilanza, prevenzione e sicurezza sul lavoro e di garantire l’igiene degli alimenti (Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria), così come quelli che lavorano per il dipartimento veterinario oppure i medici delle sedi periferiche di continuità assistenziale (l’ex guardia medica), che lavorano in regime di personale convenzionato con l’Ats.

Nella maggior parte dei casi segnalati dagli operatori si tratta di aggressioni verbali o minacce. La tipologia di utenti, l’organizzazione del lavoro, la formazione, l’informazione e la sensibilizzazione, così come le dotazioni tecnologiche e i requisiti strutturali, sono variabili che influiscono sulla frequenza degli episodi violenti.

Seguici sui nostri canali