Negoziante aggressivo in via Quarenghi: «A due settimane dal secondo esposto nulla è cambiato»
Proseguono minacce di morte e aggressioni a carico di residenti e commercianti, che spiegano: «Inevitabile che accada qualcosa di più grave»
«L'ordinanza di chiusura non è servita a nulla». È il (disperato) appello di cittadini, commercianti e residenti di via Quarenghi, che da un anno a questa parte devono fare i conti con il comportamento del proprietario di un minimarket in zona. Minacce, urla, interventi delle Forze dell'Ordine, due esposti (uno a maggio 2022, l'altro settimana scorsa) e licenza sospesa per soli quindici giorni, che non è «servita a nulla in quanto il negoziante tiene comunque aperta la sua attività»: sono il bilancio di una situazione che sembra ancora lontana dalla completa risoluzione.
«Il 31 aprile - racconta una lettera inviata alla nostra redazione - alle 20 circa è passata per la seconda volta in giornata la Polizia Locale, che ha fatto chiudere l'esercizio (chiusura "forzata" ripetutasi praticamente ogni giorno). In questo secondo intervento la Polizia è stata minacciata, ha subito urla e insulti ed è stata anche colpita a pugni la volante. Gli agenti non hanno reagito in nessun modo all'aggressività dell'individuo e poco dopo se ne sono andati, lasciando che l'aggressore continuasse a urlare a squarciagola minacce ad alcuni dei presenti (circa trenta preoccupati cittadini), bloccando il traffico e prendendo violentemente a calci il cancello d'ingresso del condominio».
Non passano che pochi minuti prima di una nuova chiamata al 112, dopo «l'ennesimo tentativo di aggressione a un residente». Il negoziante è poi entrato nel suo negozio, uscendone con una grossa pietra in mano e scagliandosi contro un anziano commerciante e un residente con cui stava discutendo, minacciandoli di morte e percosse. «Fortunatamente alcuni passanti hanno scongiurato che la situazione degenerasse ulteriormente». La Polizia di Stato ha portato via in manette l'uomo, raccogliendo le deposizioni dei presenti.
Tuttavia, non è bastato. «Gli agenti ci riferirono che gli eventi accaduti quella sera non prevedono detenzione e che quindi avremmo potuto ritrovarci di nuovo il negoziante sotto casa, già la sera stessa». Cosa che, effettivamente, si è verificata. Le condotte illecite, racconta la lettera, sono proseguite nei giorni successivi: urla e musica ad altissimo volume, anche a notte fonda, «ha urinato sulla macchina parcheggiata mentre lei si trovava al suo interno».
Ieri mattina l'ennesimo episodio
Anche ieri, sabato 6 maggio, è stato visto attorno alle 11 del mattino di fronte al suo negozio con un grosso bastone in mano, minacciando i passanti e in particolare una giovane ragazza. Ennesima chiamata al 112, ennesimo intervento della Polizia Locale pochi minuti dopo. «Nuovamente, tuttavia, senza risultati siccome è rimasto nel negozio». In cui, peraltro, l'uomo abita.
«Premesso che siamo immensamente grati per il rapido intervento della Polizia e consapevoli che gli agenti non abbiano voce in capitolo - prosegue la lettera -, chiediamo nuovamente alle autorità di provvedere immediatamente a misure che possano riportare la sicurezza nella via e farci di vivere con dignità. Permettere all’individuo di tornare il giorno stesso, dopo le minacce di morte a residenti e negozianti, è inaccettabile ed oltraggioso verso i cittadini onesti di Bergamo e verso l’Italia intera. È pressoché inevitabile che nei prossimi giorni accada qualcosa di più grave: purtroppo nulla è cambiato, a due settimane dal nostro secondo esposto».
I cittadini a Gandi: «Ci aspettiamo un'azione più efficace da parte Sua»
Residenti e commercianti si rivolgono anche al vicesindaco Sergio Gandi, con particolare riferimento alla sua risposta relativa all'esposto presentato: «Il Comune è intervenuto dal primo esposto con sei controlli da parte del Nisu, ma anche con la sezione annonaria e commerciale che ha riscontrato irregolarità con relative sanzioni» aveva dichiarato il vicesindaco. «A Gandi rispondiamo: ci fa piacere che ci siano stati controlli e comminate sanzioni, riscontriamo però che dopo più di un anno dal primo esposto tutte le problematiche segnalate persistono e anzi si sono aggravate».
Il vicesindaco aveva inoltre dichiarato: «Nelle ultime missive ricevute dagli avvocati dei residenti, in data 21 aprile e 25 aprile si fa riferimenti a diversi interventi da parte delle Forze dell'Ordine, ma in questi casi non è stata chiamata la Polizia Locale».
«Nel momento in cui i cittadini di Bergamo sono continuamente minacciati di morte, è questa la sua analisi? Lamentare che sia stato composto il 112, anziché telefonare alla Polizia Locale? - è la risposta dei residenti -. Non capiamo il senso della polemica e non ci sentiamo tutelati. In ogni caso il 30 aprile abbiamo chiamato la Polizia Locale: dato che anche gli agenti sopraggiunti sono stati minacciati ed insultati, spero che potremo aspettarci in futuro un’azione più efficace da parte Sua, egregio vicesindaco».