Emergono nuovi, terribili dettagli sul femminicidio di Pamela Genini, la 29enne di origine bergamasca uccisa la sera del 14 ottobre in via Iglesias, a Milano, dall’ex compagno Gianluca Soncin, 52 anni. Come riportato dall’Ansa, infatti, la giovane era già stata aggredita dall’uomo, nel 2024, rompendole un dito: si era recata al pronto soccorso di Seriate.
Senza denuncia non è scattato il “codice rosso”
L’aggressione risalirebbe al 3 settembre 2024, avvenuta a Cervia. Ma era stata refertata soltanto il giorno dopo e qualche chilometro più lontano, all’ospedale di Seriate. Pamela, dopo essere stata aggredita, aveva infatti deciso di partire in auto per andare a dormire da un’amica, che abitava in Bergamasca.
Il giorno successivo si era recata in pronto soccorso, per farsi visitare la mano dolorante. La diagnosi: un dito fratturato e una prognosi di venti giorni. La giovane aveva spiegato in quell’occasione di essere stata picchiata dal compagno, Soncin, ma non sporse denuncia. Non risulta infatti alcuna segnalazione del fatto, né alla Procura di Bergamo, né a quella di Ravenna.
Nonostante l’intervento dei carabinieri, a Cervia per una segnalazione di lite domestica e a Seriate perché allertati dall’ospedale, la mancata denuncia non ha permesso alle Procure delle due province di attivare il “codice rosso” nei confronti del 52enne, né altre misure di prevenzione.